Il tecnico della Salernitana, Davide Nicola, ha commentato così la partita persa quest’oggi in casa del Monza: “Siamo arrivati come l’anno scorso, abbiamo fatto 15 partite in cui abbiamo speso molto e quindi siamo arrivati più stanchi. L’atteggiamento iniziale non è stato quello adeguato, non abbiamo avuto fame nei contrasti, accettavamo l’uno contro uno, ma alla fine non l’abbiamo vinto. Così diventa difficile essere competitivi in Serie A, i due gol ce li siamo fatti da soli. Le scelte del primo tempo sono obbligate se giochi tre partite in una settimana e non hai Lovato, Fazio e Gyomber. Dopo abbiamo cercato di inserire Bohinen, che non ha ancora i novanta minuti nelle gambe e nell’ultima ha fatto poco più di cinquanta minuti. Per questo non era in grado di fare un’altra partita dopo tre giorni. Radovanovic non aveva giocato dall’inizio a Firenze perché c’era possibilità impiegarlo nel ruolo che ha fatto per una vita. Maggiore ha giocato dal primo minuto per poter far riposare Candreva che aveva speso tanto e ha saltato solo un paio di partite nelle due settimane in cui abbiamo fatto l’infrasettimanale. I cambi erano previsti per tenere sempre la competitività necessaria. Bradaric non potevo stressarlo, ha ripreso dopo un lungo infortunio ed ha ancora qualche acciacco, perciò non ha giocato a Firenze. Mazzocchi ha un motore importante e anche lui era un pelo stanco. Davanti abbiamo fatto un’alternanza, dato una chance a Botheim perché, per come si allena e per il fatto che è un patrimonio della società, mi sembrava giusto dargli una possibilità. In questo momento abbiamo fatto quindici partite con un certo numero di giocatori, alcuni sono stati fuori per lungo tempo, la formazione iniziale era quella migliore che potessi schierare, si poteva optare magari per far partire prima qualcun altro, ma bisogna considerare che certi giocatori possono anche essere migliorativi a gara in corso. Mi riferisco a Dia che ha fatto tre gol da subentrato e ad alcuni giocatori che hanno queste caratteristiche. Non abbiamo avuto coraggio sfrontato nel proporre un certo tipo di gioco dall’inizio, cosa che abbiamo fatto nel secondo tempo alzando il baricentro, cercando di pressare meglio e di più l’avversario, anche con qualche errore. Il primo tempo è di una squadra che non ha avuto né la fame necessaria né la personalità, questo va riconosciuto. Dobbiamo essere autocritici, siamo in Serie A e mi sembra che ogni volta la Salernitana debba vincere sempre. Siamo al secondo anno in A, bisogna creare ambiente ed entusiasmo giusto senza sovraccaricare una squadra che si sta ancora scoprendo. Spesso ci si lamenta che non abbiamo pazienza con i giovani, ma se i 2001 e 2002 non fanno prestazioni adeguate è perché stanno imparando. Sono contento del percorso fatto fin qui. Non del primo tempo di oggi, ovviamente. Ho preferito non inserire subito Candreva e dare un’opportunità a Valencia che ha profuso il suo impegno, ha strappi che vanno coltivati. Poi l’ho inserito, stavamo perdendo, abbiamo rischiato consapevoli del fatto che magari da un giocatore che ha esperienza del genere non incappi in una situazione sfortunata. È accaduto e lo accettiamo, non avrebbe avuto senso non rischiare per poter migliorare la posizione della squadra. Antonio ha giocato novantacinque minuti a Firenze facendosi un mazzo incredibile. C’è alternanza, ogni tanto è giusto dare chances a tutti. Sono contentissimo del lavoro fatto fin qui”.

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