Perdere a Monza in questo modo fa male a tutti. E senza dubbio avrà fatto male al presidente Danilo Iervolino ed a tutta la dirigenza. Perdere a Monza in questo modo fa male doppiamente. Non solo per la classifica che resta immutata (anche se abbiamo sempre +10 sulla terz’ultima) ma soprattutto per il modo in cui è maturata, al termine di una gara assolutamente negativa sotto ogni punto di vista. E c’è anche un altro elemento che preoccupa: l’atteggiamento a fine gara della squadra, spaccata tra chi è filato via sotto la doccia, chi è rimasto quasi in stato catatonico a centrocampo e chi ha preso coraggio ed è andato sotto il settore dei tifosi granata a chiedere scusa per la prestazione “non da Salernitana”.

C’è qualcosa che si è rotto in questa squadra? Occorre fare qualcosa? Occorrono decisioni importanti? Sono tutte domande a cui non daremo noi una risposta, perchè è compito esclusivo della società adottare tutti i provvedimenti necessari. Come cronisti ci limitiamo ad osservare che questa Salernitana, nonostante le diverse prestazioni incoraggianti, è incappata in una serie di blackout che fanno pensare e riflettere.

Ora c’è la sosta. C’è tempo per ragionare a freddo. Lo si faccia – in un senso o nell’altro – per il bene di questi colori. Ci terremo fuori dalla caccia alle streghe che in queste ore sta impazzando sui social, ci limiteremo a fare il nostro lavoro ed a dare il nostro contributo, piccolo e modesto, alla causa, attenendoci alla cronaca, al racconto di ciò che è stato, all’analisi dei numeri e delle statistiche. Le crociate, i veleni, i film sono patologie che non ci appartengono. Le lasciamo ai professori di mandolino, che da queste parti sono davvero tanti.

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