di Vanni Vignes

Se provassimo a tornare indietro nel tempo, forse qualcuno potrebbe rendersi conto degli errori madornali che si stanno consumando sulle spalle di un’intera tifoseria. Tifoseria per giunta passionale e unica nel suo genere, come solo quella salernitana sa essere. Il riferimento è puramente voluto: parliamo di prezzi e agevolazioni per l’accesso allo stadio Arechi in occasione delle gare casalinghe della Salernitana.

Fin dalle prime battute di questo torneo di A, qualcosa non tornava ai supporters granata. Mentre nelle altre città (vedi Roma, Bologna, Firenze, Torino) il costo dei settori popolari è decisamente contenuto (entro i 20 euro), a Salerno un biglietto di curva costa 31 euro (28 più 3 euro di una strana dicitura “prevendita” che tale non è visto che i botteghini non esistono più, quindi che prevendita è?), senza poi nessuna agevolazione per i bambini che pagano come gli adulti.

A questo punto del campionato, con la Salernitana impegnata probabilmente in una delle fasi cruciali del torneo (con tre scontri diretti, oltre al derby di fine ottobre), sarebbe doveroso per una società con la S maiuscola scendere dal piedistallo dove si è auto-posizionata e venire incontro alle esigenze dei tifosi e delle famiglie. Già perchè per un padre che vuole vedere la Salernitana insieme ai due figli, ad esempio, si parla di cifre che si aggirano intorno ai 100 euro (per andare in curva) se non oltre (parlando di distinti e tribuna). Costi non compatibili con la situazione economica attuale. Senza se e senza ma.

Non solo il costo, ma anche le modalità di acquisto dei biglietti non sono “rispettose”. Visto che non sono stati emessi abbonamenti (e su questo argomento si potrebbe comunque correre ai ripari con dei mini abbonamenti da 3 o 4 partite), la corsa all’acquisto online dei biglietti ed il caos che si genera penalizza non pochi salernitani. Magari proprio coloro che per anni o decenni hanno sempre sottoscritto l’abbonamento, dando fiducia e soldi alle società che si sono succedute. Ecco perchè accanto ad una calmierizzazione dei prezzi è doverosa una politica di prelazione per i vecchi abbonati. Evitando piagnistei di ogni sorta e mettendo al centro la tifoseria. Perchè se qualcuno lo ha dimenticato, il calcio è della gente!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui