Il Napoli vuole tornare in Champions League dopo due annate deludenti. Per farlo, il presidente De Laurentiis ha scelto Luciano Spalletti come nuovo allenatore dopo l’addio di Gattuso. Dopo qualche stagione ai vertici come principale rivale della Juventus per lo scudetto, il Napoli ha avviato una parabola discendente iniziata con Ancelotti e proseguita con Gattuso. Nonostante la squadra abbia faticato in campionato, nelle coppe il Napoli ha fatto meglio conquistando la Coppa Italia 2019-20 arrivando in semifinale lo scorso anno. Anche l’ultima esperienza in Champions due anni fa non è stata un fallimento. I partenopei hanno dato del filo da torcere, prima di essere sconfitti, dal Barcellona agli ottavi di finale. La qualificazione alla prossima Champions non sarà semplice vista la concorrenza, ma dipenderà anche dalla permanenza o meno di Insigne, corteggiato dall’Inter.

L’allenatore

Luciano Spalletti.

Dopo due anni torna su una panchina Luciano Spalletti. L’ex tecnico della Roma è stato chiamato da De Laurentiis per sostituire Gattuso e riportare il Napoli in Champions League. Un obiettivo non semplice, ma il tecnico toscano ha esperienza per portare a termine il compito. Nella sua carriera Spalletti ha vinto due campionati russi con lo Zenit, ha portato l’Empoli dalla C1 alla Serie A, ha qualificato per la prima volta l’Udinese in Champions League ed è stato il tecnico della Roma anti-Inter del post-Calciopoli, conquistando due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. L’ultima esperienza all’Inter è stata caratterizzata da buoni risultati e cali di rendimento che ne hanno compromesso il cammino verso lo scudetto. Ora gli aspetta il Napoli per rilanciare il club e rilanciarsi.

La stella

Lorenzo Insigne e Dries Mertens.

Il calciatore simbolo del Napoli è sicuramente Lorenzo Insigne, napoletano e capitano. Il numero 24, reduce da un Euro 2020 vinto da protagonista, però, è corteggiato dai campioni d’Italia dell’Inter. La sua permanenza a Napoli è in dubbio, complice anche il rapporto non proprio idilliaco con il presidente De Laurentiis. In caso di partenza di Insigne, il ruolo di protagonista della rosa del Napoli passerebbe a Dries Mertens. Il belga ha vissuto un Europeo da comprimario terminato ai quarti contro l’Italia e vorrà sicuramente riscattarsi. Mertens è ormai un napoletano d’adozione e i tifosi lo chiamano affettuosamente “Ciro”. Anche per questo è il candidato principale per ereditare la fascia di Insigne, nel caso quest’ultimo partisse.

Lo stadio

Lo stadio Diego Armando Maradona.

Dal 4 dicembre scorso lo stadio di Fuorigrotta porta il nome del calciatore che ha fatto la storia del Napoli e dell’Argentina e che è considerato il più forte di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. La nuova denominazione ha portato bene al Napoli che da allora ha perso soltanto una partita casalinga, contro lo Spezia lo scorso 6 gennaio. L’impianto di Fuorigrotta è stato inaugurato nel 1959 come stadio del Sole e ribattezzato San Paolo nel 1963. È uno degli stadi italiani che hanno ospitato le tre manifestazioni calcistiche principali: le Olimpiadi 1960, gli Europei 1968 e 1980 e il Mondiale 1990. Proprio in occasione dei mondiali in Italia, lo stadio è stato rimodernato e fornito della copertura di tutti i settori. Dopo un periodo di decadimento e incuria tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila, lo stadio di Fuorigrotta è stato pian piano rimodernato grazie alle qualificazioni in Europa del Napoli. Due anni fa c’è stato un massiccio restyling dell’impianto in vista delle Universiadi 2019. Sono stati sostituiti tutti i sediolini, la pista d’atletica rifatta, spogliatoi e impianti audio e illuminazioni rimodernati. La capienza è oggi di 54.726 posti. Il prossimo 23 gennaio lo stadio tornerà ad ospitare il derby campano Napoli-Salernitana, sperando nella presenza del pubblico di entrambe le squadre.

La città

Napoli è la città più popolosa e importante del sud Italia. È stata fondata nell’VIII secolo a.C. dai cumani ed ha attraversato numerose civiltà e dominazioni. In origine era chiamata Parthenope (dal nome della sirena morta, secondo la leggenda, sulle rive dell’odierna città), poi cambiato in Neapolis, ossia “nuova città”, ed è stata sotto l’influenza della Magna Grecia e dell’Impero romano, prima di diventare un ducato autonomo nell’VIII secolo e la capitale del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie. Napoli possiede un grande patrimonio artistico e culturale. Per questo l’UNESCO ha riconosciuto il centro storico partenopeo come patrimonio dell’umanità. Una delle attrattive maggiori di Napoli è il lungomare Caracciolo, dove in tantissimi si concedono una piacevole passeggiata in riva al mare. Il lungomare è separato dal porto da Castel dell’Ovo, il castello più antico di Napoli. Nelle immediate vicinanze si trovano Piazza del Plebiscito, il Palazzo Reale, il Castel Nuovo (conosciuto come Maschio Angioino) e la Galleria Umberto I. I Quartieri Spagnoli sono uno dei luoghi più caratteristici di Napoli con i suoi palazzi in stile barocco napoletano. Castel Sant’Elmo e la Certosa di San Martino dominano la città dall’alto della collina del Vomero. Le catacombe di Napoli, conosciute anche come Napoli sotterranea, sono uno dei luoghi più affascinanti della città. Sono costituite da cimiteri sotterranei in cui i cristiani deponevano le proprie sepolture. Il suo panorama con il golfo e il Vesuvio sullo sfondo è diventato uno dei simboli dell’Italia nel mondo. Le bellezze naturali come appunto il Vesuvio o la costa di Posillipo con la baia di Trentaremi sono diventate un tratto distintivo della città di Napoli, tanto da far nascere il celebre detto: “Vedi Napoli e poi muori”. Il bagaglio culturale napoletano spazia dalla musica alla cucina, passando per i riti religiosi. La pizza (patrimonio immateriale dell’umanità per l’UNESCO), il sole, la tarantella e il mandolino sono i quattro simboli principali divenuti i simboli dell’Italia nell’immaginario collettivo internazionale. Napoli è conosciuta in tutto il mondo per il Vesuvio, per la cucina, per la superstizione popolare (il famoso corno rosso), la tombola e la smorfia. Da ricordare anche Pulcinella, maschera della commedia dell’arte originaria proprio di Napoli. La devozione in città è molto diffusa: il miracolo di San Gennaro, il culto della Madonna dell’Arco e l’arte presepiale sono gli esempi più chiari della fede del popolo napoletano. Napoli è inoltre famosa per la musica, il teatro e il cinema. La musica napoletana è celebre in tutto il mondo grazie ad artisti come Enrico Caruso, Renato Carosone, Massimo Ranieri o Pino Daniele, solo per citarne alcuni. Il teatro e il cinema napoletano hanno regalato artisti di assoluto livello come Totò, Eduardo De Filippo, Sophia Loren e Massimo Troisi.

Il panorama del Golfo di Napoli dominato dal Vesuvio.

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