Battuto l’SK Jenbach 9-0 nella prima amichevole precampionato, la Salernitana si appresta ad affrontare lo Schalke 04, avversario ben più ostico rispetto ai gialloblu austriaci. Il match contro i Königsblauen (Blu reali) si gioca oggi alle 18 allo Sportzentrum Wörgl, casa della locale squadra, l’SV Wörgl militante nel terzo livello austriaco. Wörgl è una piccola cittadina tirolese di circa 13.000 abitanti ed è un importante nodo ferroviario sulla tratta Innsbruck-Monaco di Baviera. Inoltre, ha dato i natali all’ex pilota di Formula 1, con un passato alla Ferrari, Gerhard Berger. Lo Sportzentrum Wörgl è un impianto da 3.500 spettatori, dotato di erba naturale e circondato da una pista di atletica.
Lo Schalke 04 non ha bisogno di presentazioni, essendo uno dei club più prestigiosi di Germania. La sua bacheca vanta 7 titoli di campione di Germania, 5 DFB Pokal, una DFL Supercup ed una Coppa UEFA. I campionati vinti, però, risalgono agli anni Trenta e Quaranta e l’ultimo è stato vinto nel 1958. Lo Schalke 04 attuale è lontano dai fasti degli anni passati. Dal 2018 la squadra ha avuto stagioni difficili retrocedendo nella 2.Bundesliga nel 2020-21. Il campionato cadetto è stato abbandonato al primo colpo, grazie ad un filotto di vittorie nelle ultime giornate che hanno permesso allo Schalke 04 di chiudere al 1° posto. La B tedesca è uno dei campionati più equilibrati ed imprevedibili d’Europa e quest’anno sono state ben cinque le squadre in lotta per la promozione fino all’ultima giornata. Lo Schalke 04 è una polisportiva, in quanto è attivo anche nel basket, nell’handball e nell’atletica. I tifosi di Schalke 04 e Salernitana sono uniti da un’amicizia che dura da diversi anni. Sostenitori del club tedesco sono stati presenti alla festa del centenario della Salernitana, mentre tifosi granata sono stati ospiti nella Nordkurve in alcune partite a Gelsenkirchen. Di contro, lo Schalke 04 ha una fiera rivalità con i vicini del Borussia Dortmund dando vita al Revierderby, conosciuto anche come Ruhrderby, il derby della Ruhr. La Ruhr è una delle regioni più popolose della Germania in cui sono presenti numerose città formando un grande agglomerato urbano. Tra queste anche Gelsenkirchen, dove nel quartiere Schalke ha sede lo Schalke 04. Gelsenkirchen ha vissuto un grande sviluppo economico a partire dalla metà dell’Ottocento, in seguito alla scoperta di giacimenti di carbone dando vita a numerose industrie. Nel periodo nazista, Gelsenkirchen è stata una delle principali città produttrici di armi.
Il club viene fondato con il nome di Westfalia Schalke nel 1904 da un gruppo di studenti che adottano una maglia rossa e gialla. Tra il 1912 e il 1915 il club si fonda con la società di ginnastica Schalker TV 1877. La collaborazione viene ripresa tra il 1919 e il 1924, periodo nel quale lo Schalke assume il soprannome di “Die Knappen”, i minatori, in quanto molti suoi calciatori e tifosi lavorano nelle miniere di carbone. Nel 1924 viene adottata la denominazione attuale, insieme ad una nuova maglia blu da cui deriva il soprannome “Königsblauen”. La squadra diventa subito una delle più forti grazie allo stile di gioco basato sul giropalla veloce, raggiungendo la massima serie dell’epoca, la Gauliga Ruhr, nel 1927. Lo Schalke gioca le proprie partite allo stadio Glückauf-Kampfbahn seguita da migliaia di tifosi. Il governo nazista riforma il campionato tedesco nel 1933 organizzando la massima serie in 16 gironi regionali, i cui vincitori si affrontano nelle finali per il titolo nazionale. Lo Schalke 04 domina tutte le edizioni della Gauliga Westfalen, dal 1933-34 al 1943-44, vincendo il titolo nazionale nel 1934, 1935, 1937, 1939, 1940 e 1942, mantenendo l’imbattibilità casalinga per tutte le undici stagioni. In sei di queste ha chiuso il campionato senza sconfitte. Il dominio dello Schalke è stato utilizzato come propaganda dal regime nazista come esempio della “nuova Germania”. Con la caduta del nazismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale, lo Schalke 04 e il calcio tedesco vivono anni di declino. I Königsblauen tornano in auge nel corso degli anni Cinquanta, periodo nel quale vincono il loro settimo ed ultimo campionato nel 1958. Nel 1963 viene fondata la Bundesliga alla quale partecipano le migliori squadre della vecchia Oberliga. Bisogna attendere il 1971-72 per ritrovare lo Schalke nelle prime posizioni grazie ad un 2°posto alle spalle dell’emergente Bayern Monaco. Quell’anno arriva anche la vittoria della DFB Pokal grazie ad un 5-0 rifilato al Kaiserslautern. All’inizio di quella stagione, lo Schalke è stato protagonista di uno scandalo di partite truccate nel campionato precedente. In particolare, i minatori sono accusati di aver perso volontariamente la gara contro l’Arminia Bielefeld. Ad essere squalificati sono diversi giocatori di entrambe le squadre, mentre l’Arminia è stato punito con la retrocessione nel campionato 1971-72 indipendentemente dai risultati ottenuti sul campo. Due anni prima, nel 1969-70, lo Schalke 04 aveva debuttato in Europa nella Coppa delle Coppe, perdendo la semifinale contro il Manchester City. Nel 1973 lo Schalke trasloca dal Glückauf-Kampfbahn per il più capiente Parkstadion, costruito per i mondiali del 1974. Nel corso degli anni Ottanta, lo Schalke 04 retrocede in 2.Bundesliga per ben tre volte, risalendo stabilmente in massima serie soltanto nel 1991. L’avvento in panchina del tecnico olandese Huub Stevens ha portato lo Schalke 04 a giocare spesso in Europa, grazie ad una maggiore solidità difensiva. Stevens ha conquistato la Coppa UEFA 1997 battendo l’Inter ai rigori e due DFB Pokal nel 2001 e 2002.
Nel nuovo millennio, lo Schalke ha cambiato ancora casa. Nella zona adiacente il Parkstadion è stato costruito l’Arena AufSchalke (dal 2005 conosciuto come Veltins Arena per motivi di sponsor), stadio moderno da circa 60.000 spettatori con tetto retraibile, teatro della finale 2004 della Champions League e dei mondiali del 2006. Il Parkstadion è stato parzialmente demolito ed è parte del centro sportivo dello Schalke 04. Gli anni Duemila confermano lo Schalke 04 ai vertici del calcio tedesco, con diverse partecipazioni alla Champions League. Trascinata dai gol di Kevin Kuranyi, lo Schalke finisce al 2°posto in campionato nel 2006-07 e nel 2009-10. L’avventura in Coppa UEFA nel 2005-06 si interrompe in semifinale per mano dei futuri campioni del Siviglia. Nel 2010 lo Schalke attira su di sé i riflettori del mercato acquistando la stella e capitano del Real Madrid, Raul. Lo spagnolo è tra i protagonisti di un’esaltante stagione culminata con la vittoria della DFB Pokal e con la semifinale di Champions League persa contro il Manchester United. Nel corso degli ultimi anni, lo Schalke ha sfornato talenti come Özil, Neuer, Rakitic, Höwedes, Draxler, Kolasinac, Goretzka, Sanè e McKennie che, insieme ai più esperti Farfan, Zé Roberto, Boateng e Huntelaar, hanno permesso al club di stazionare a lungo nelle zone europee della Bundesliga. Come detto, nel 2018 è iniziato il declino della squadra e al termine del 2020-21 è arrivata la retrocessione in 2.Bundesliga. I 30 gol di Simon Terodde hanno permesso al club di tornare immediatamente in massima serie. È proprio l’attaccante ex Bochum l’uomo più pericoloso a disposizione del tecnico Frank Kramer. Occhio anche al giovane centrocampista scuola Red Bull, Tom Krauß, e al difensore Ozan Kabak. La squadra è attualmente in ritiro presso Mittersill, ad un’ora e mezza di auto da Jenbach. In rosa c’è anche Maya Yoshida, appena arrivato dalla Sampdoria, e l’esperto portiere Ralf Fährmann.