di Giuseppe Barbato

Sepe 6,5: non ha responsabilità sul gol genoano, quando viene in chiamato in causa risponde presente con due parate importanti su Destro.

Mazzocchi 5: dal suo lato ci sono margini per spingere ma non li sfrutta, difensivamente subisce le folate di Ekuban e Yeboah faticando a mettere una pezza. Assente ingiustificato sul gol di Destro.

Dragusin 5: stavolta non ci siamo. L’errore di lettura che provoca il gol di Destro è da matita blu, nel resto della gara non riesce a riscattarsi nonostante ci provi con le sue qualità cioè propensione all’attacco e corsa. Nella ripresa ha una palla d’oro da dare a Bonazzoli ma non lo serve.

Fazio 6,5: bastano pochi giorni in più per vedere un altro giocatore, segno che sta ritrovando la miglior condizione. Detta bene i tempi e realizza un paio di chiusure importanti, dal suo lato non si registrano sbavature importanti.

Ranieri 5: dal suo lato Hefti è libero di attaccare e creare superiorità, è sempre in inferiorità e le coperture preventive sono insufficienti. Un’altra giornata da dimenticare.

Lassana Coulibaly 6,5: corre per due, spinge per tre e lotta per quattro. In mezzo è il leader silenzioso della squadra. La sua partita è simboleggiata dal numero di recuperi: 14. Nessuno come lui, nemmeno tra gli avversari.

Radovanovic 6: il Genoa, fisicamente e atleticamente, ha un altro passo e cercano sempre di tirarlo in mezzo per metterlo in difficoltà. Qualche volta ci riescono, in altre fa valere la sua esperienza e il suo equilibrio (74′ Kastanos 5: con due trequartisti in campo il suo raggio di gioco si abbassa sulla mediana, in un centrocampo a due con Lassana a fargli da interditore. Fallisce nel compito, anche per merito del centrocampo genoano che lo mette in difficoltà. Non può fare il regista).

Ederson 6,5: la prima ora italiana è decisamente positiva. Non ha i 90° nelle gambe ma è comprensibile: ciò che mette si vede quando ha il pallone e gli avversari lo pressano. Si difende bene, guadagna molti falli e prova a spingersi in avanti in un paio di circostanze. Considerando che lui gioca soprattutto sul centro-destra se l’è cavata bene (62′ Perotti 5,5: si trova la sua zolla di campo sul centro sinistra e da là non si muove. Un paio di tocchi eleganti per la platea e poco altro. In difesa è eccezionale su Gudmundsson con un recupero che equivale a un gol).

Verdi 7: ‘in the zone’ fa la differenza e non è solo la giocata da cui nasce il gol di Bonazzoli. I compagni lo cercano e lui fa la stessa cosa, salvo una circostanza in cui ha cercato il preziosismo di troppo. Era il giocatore che serviva alla Salernitana e lo sta dimostrando (82′ Zortea 6,5: gli bastano pochi minuti per capire che si può attaccare e lo fa, approfittando anche della stanchezza avversaria. Entra con lo spirito giusto).

Bonazzoli 7: vederlo segnare grida vendetta davanti a certe decisioni e alle critiche ingenerose di molti tifosi. Ogni volta che gioca dimostra di essere decisivo ma deve sempre conquistarsi la fiducia dei compagni e dell’ambiente. Cosa che non ottiene nemmeno dopo il gol, nemmeno nel secondo tempo viene cercato come merita (74′ Ribery 4,5: ripete la prestazione opaca vista con lo Spezia. Con la testa sembra altrove e forse lo è: a differenza di Perotti non supporta i compagni nemmeno in fase difensiva).

Djuric 6: fa quello che deve fare, cioè il centravanti di fatica dedito a far risalire la squadra. Rispetto a sei giorni fa gli riesce meglio. L’assist a Bonazzoli è il punto più alto della sua partita. Nella ripresa cala vistosamente e i difensori genoani lo raddoppiano sistematicamente per non dargli chance (82′ Mikael s.v. Altri dieci minuti da prima punta in solitudine per far valere le sue qualità. Troppo poco, nonostante scivoli nell’unico momento in cui avrebbe la palla buona, in pieno recupero).

Colantuono 4,5: ciò che stona non è tanto il primo tempo, nel quale la squadra subisce l’irruenza e l’atteggiamento del Genoa. Lì fa quel che può, cercando di abbassare i ritmi e provare a costruire un gioco di possesso e circolazione palla. La prudenza del trainer di Anzio si vede tutta nella ripresa, dove sbaglia tempi e modi. Nel calcio, come nella vita, chi rischia può ottenere il risultato: chi non rischia si accontenta di quello che capita. Accontentandoti non ti salvi.

Genoa: Sirigu 5.5, Hetfi 7, Zinho 5.5, Maksimovic 6, Vasquez 6 (58′ Cambiaso 6.5), Sturaro 6.5, Badelj 5.5 (80′ Piccoli 4.5), Ekuban 7, Portanova 6.5 (58′ Rovella 5.5), Yeboah 6.5 (67′ Melegoni 5.5), Destro 6.5 (67′ Gudmundsson 6). Blessin 6.5.

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