Siamo ancora qua. Nonostante tutto e tutti. Parafrasando una celebre canzone di Vasco, l’essere ancora qui è di per sè motivo di orgoglio e soddisfazione. 365 giorni dopo l’ingresso ufficiale in società di Danilo Iervolino, la Salernitana e i suoi tifosi possono tranquillamente tracciare un bilancio. Risultato? Il 2022 – dati, numeri e fatti alla mano – sarà ricordato nella storia granata come uno, se non il migliore di questi 104 anni di vita, avendo toccato il risultato sportivo più alto, ossia la permanenza in A maturata al termine della stagione 2012\22.
Eppure se ci guardiamo indietro, si possono ancora scorgere – dietro piccoli cumuli di “vedovelle” – le ceneri fumanti e le macerie lasciate a terra da una gestione societaria a dir poco surreale. E nonostante l’avvento di Iervolino e della nuova società abbia coinciso con una serie incredibile di risultati, ancora si avverte il bisbiglio confuso di qualche imbonitore da blog amatoriale che ama rievocare i fantasmi del passato e metterli al confronto della realtà, quasi tali entità ectoplasmatiche potessero rappresentare i salernitani e la Salernitana. Il passato è passato (quello recente, per fortuna, e da non confondersi con la nostra storia) e grazie a Dio respiriamo liberi come insegna Lucio Battisti.
Di cose in 365 giorni ne sono state fatte tante: molte buone, altre meno. Ma solo chi non opera non sbaglia mai. La fortuna dei salernitani e della Salernitana è di essere nelle mani di chi è imprenditore con la maiuscola ed ha a cuore solo le sorti della casacca granata, non anche di altre squadre figlie di “primo letto”. Certo è che tutto sia perfettibile e migliorabile, ma è il decorso normale di una società neofita che si è presentata al Palazzo del calcio con dignità e onore, tanto da essere considerata – quando c’è da fare la conta nelle assemblee “che contano” – al pari delle altre big del pallone nazionale.
A noi, salernitani di “vecchia e nuova generazione”, basta e avanza. Guardiamo al futuro senza particolari incognite se non quelle del campo. Ma alle spalle sappiamo chi c’è e chi lavora per davvero per il bene del cavalluccio. E’ anche ora di crescere e di voltare definitivamente pagina: da squadra di media città di provincia italiana a piazza dal peso specifico in costante crescita. E come sempre, al netto del nostro pensiero, sarà la storia a valutare anche la presidenza Iervolino e se questa sarà annoverata tra le migliori del secolo (+4) granata.