Finalmente la parola passa al campo. Dopo due mesi di voci societarie, dimissioni presidenziali, polemiche, ritardi sul mercato, contestazioni e malumori, almeno per 90 minuti si penserà esclusivamente al terreno di gioco. Certo, la coppa Italia al 12 agosto contro una squadra di B non è un evento che stuzzica particolarmente la fantasia dei tifosi, soprattutto perchè in campo ci saranno tanti giovani di belle speranze e pochi giocatori potenzialmente top per il campionato cadetto. Tuttavia la prima è sempre la prima, a tal proposito un intenso via vai c’è stato questa mattina da Fan’s Shop per acquistare il tagliando d’ingresso, e un pizzico di emozione ci sarà sempre quando l’arbitro fischierà il calcio d’inizio. Martusciello attende rinforzi, domani è pronto ad abbracciare Verde (che lo Spezia non ha convocato) e, nel frattempo, aspetta una risposta dignitosa da parte di chi, pur con la valigia in mano da mesi, per cause di forza maggiore dovrà fornire il suo contributo. I vari Daniliuc, Maggiore, Coulibaly e Dia proveranno a tapparsi le orecchie qualora dovessero arrivare i fischi dell’Arechi pur aspettando il post gara per conoscere la futura destinazione. Sarà quasi certamente l’ultima apparizione in quello stadio che li ha portati in trionfo ed applauditi prima di una metamorfosi comportamentale che è stata tra le cause della retrocessione della scorsa stagione. Ma il vero punto interrogativo è un altro: chi rappresenterà la società in questa prima gara ufficiale del nuovo anno? Non Iervolino, sempre più intenzionato a ratificare le proprie dimissioni nel prossimo consiglio d’amministrazione e a cedere l’intero pacchetto azionario del club, ancor di più dopo la civile e legittima presa di posizione degli elementi più rappresentativi del tifo granata. Dovrebbe esserci l’amministratore delegato Maurizio Milan, dubbi invece su Busso ed Elefante che, con la Gabetti, dovrebbero formare un temporary management incaricato di gestire il quotidiano e moltiplicare le iniziative di marketing per riavvicinare la squadra al territorio. Va da sè che, se ci fosse una cessione imminente, la Gabetti non avrebbe alcun interesse a fare toccata e fuga: proprio per questo la loro presenza in tribuna autorità non è sicura. Non ci saranno nemmeno il vice presidente Petrucci e l’avvocato Fimmanò, due che avevano mostrato grande entusiasmo per l’avventura con la Salernitana, ma che si sono progressivamente defilati non condividendo – pare – l’atteggiamento critico della piazza. Quanto alla probabile formazione, dinanzi a Sepe dovrebbero agire Gentile e Njoh sulle fasce e la coppia Bronn-Velthuis al centro. Subito spazio per il nuovo difensore centrale, per caratteristiche troppo simile a Daniliuc per schierarli in contemporanea. In mediana esordio all’Arechi per Amatucci, con Legowski e Maggiore ai suoi lati. I due Coulibaly, per motivi di mercato, partiranno dalla panchina. In avanti, senza gli infortunati Dalmonte e Tongya, non si può prescindere da Kallon e Valencia, da capire se il centravanti di riferimento sarà Dia (in odore di firmare per la Lazio) o Simy. In corso d’opera sperano di avere spazio i giovani Di Vico, Sfait e Guccione che hanno svolto un buon ritiro e potrebbero restare in pianta stabile in prima squadra.
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