Ore 14:05 Inizia la conferenza stampa – Introduce il presidente Danilo Iervolino: “Ho al mio fianco un campione del mondo, grande giocatore e vincitore di scudetti e mondiali, ma con un passato da allenatore importante. Ricordiamo tutti il record ottenuto col Benevento. Questa la mia fotografia del momento. Siamo penultimi, abbiamo preso 17 gol in 8 partite, abbiamo costruito poco e male eppure siamo la squadra di un anno fa. Abbiamo fatto una campagna acquisti di un certo tipo, in qualità di presidente leggo cose non puntuali e voglio fare chiarezza. Ho investito 20 milioni per trattenere Dia e Pirola, nessuno ha speso quanto noi. Quando si parla di una campagna acquisti non importante si scrive qualcosa di scellerato e inesatto. Abbiamo dovuto e voluto trattenere il terzo capocannoniere e il capitano dell’under21. Si tratta di un grandissimo investimento, mai fatto a Salerno. Abbiamo comprato alcuni calciatori, alcuni a titolo definitivo e altri in prestito con diritto di riscatto. A mio avviso ci siamo rinforzati rispetto all’anno precedente, sfido chiunque a dire il contrario. Rendiamo meno, non ha il carattere dell’anno scorso e qualcosa l’avremo sbagliata anche noi. Siamo la decima squadra per salari, compriamo e non vendiamo. Ho speso 65 milioni e dovrò spenderne altri 20. Tra ricavi di diritti e botteghino il differenziale sarà di 20 milioni per mantenere questa rosa. Resteremo in serie A. Ora basta offese, minacce e mortificazione e mi rivolgo alla stampa che deve essere avamposto a difesa della verità. Non voglio una cattiva informazione, non tollereremo più minacce. Non si possono riempire le pagine dei giornali con le interviste fatte ai detrattori”.

Su Inzaghi: “Uomo serio e concreto, per le cose giuste. Sarei ingrato se non ringraziassi mister Sousa, non mi interessano le polemiche relative al suo incontro col Napoli o alle delegittimazione rispetto alla squadra e al direttore sportivo. Ha dichiarato che avevamo preso sconosciuti. Non voglio commentare. A me interessano i risultati sportivi. Sousa è stato esonerato perchè i risultati non sono quelli sperati. Inzaghi crede fortemente in questa rosa e mi ha colpito per il suo entusiasmo”.

Sulle polemiche: “Forse non sono il miglior presidente, però ce la metto tutta e spendo i miei soldi sperando di imparare velocemente dai miei errori. Ci sono cose che mi feriscono e che mi fanno male. Voi siete il nostro megafono. Leggo il discorso della lotta ai procuratori. Menzogne incredibili. E’ accaduto con un solo agente che mi ha chiamato, ha chiesto scusa e ha capito l’errore. Il sistema sta migliorando, tutto il mondo del calcio ne ha tratto benefici. Sono l’unico presidente che difende i procuratori, lo dico guardando la telecamera. Mi ero solo arrabbiato perchè non si può capovolgere una piramide in cui al centro deve esserci la società. A cascata vengono tutti gli altri. Mi hanno attaccato e mortificato: ho reagito e oggi ho un rapporto straordinario con gli agenti. Aggiungo: vi prego di non scrivere più che la Salernitana non ha fatto mercato. Abbiamo comprato il terzo marcatore della serie A, che dovevamo fare di più? Non era nostro. Poi c’è la fandonia del paracadute. Chi mastica di finanza non può dire queste cose. Per me sarebbe un fallimento economico e personale. Mi hanno detto di non mantenere le promesse: forse vi ho abituato troppo bene con la mia euforia eccessiva, le mie parole si sono trasformate in qualcosa di più e in aspettative straordinarie. Ho parlato di salvezza e più che comprare il terzo marcatore, il capitano dell’under21 e non vendere nessuno non potevo fare. Chiudo: Salerno resta la tifoseria più bella d’Italia, lo dimostra la scenografia che abbiamo visto in Salernitana-Inter. Ma dietro a quella passione c’è una sacca di tifosi o pseudo tifosi che invece offendono, minacciano e sono pessimisti. E’ il momento di contestare questi contestatori che vogliono il male della Salernitana e della città perchè sfilacciano il legame che stiamo costruendo. Sono loro a rompere il progetto, le polemiche non fanno vincere le guerre. Ottimismo! Benvenuto a mister Inzaghi, augurandogli ogni bene senza bastoni tra le ruote”.

Parla Filippo Inzaghi: “Ringrazio tutte le persone che mi hanno contattato, è un qualcosa di travolgente. Ero stanco di riposarmi, non ne potevo più. Aspettavo la chiamata giusta, mi ero un po’ stufato di quello che mi era successo e di alcuni trattamenti umani. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità. Puoi vincere o perdere ma devi essere onesto intellettualmente. Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di gente come Iervolino e come De Sanctis. Io e il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace, quando ci hanno messo in condizione i risultati sono arrivate. Faccio un grande in bocca al lupo a Paulo Sousa che ha fatto molto bene, io voglio valorizzare questi giocatori e arrivare alla salvezza. Ma abbiamo bisogno di voi. Se la Salernitana retrocede è un male per tutti. Criticate me, come accade da 30 anni, ho segnato 300 gol e mi dicono che non sapevo fare uno stop. Quello che conta è che la gente ci apprezzerà per l’atteggiamento. Se potete aiutateci, abbiamo bisogno di affetto e di aiuto. So già che pubblico c’è, in questo stadio ho fatto doppietta nel 1998. Nel riscaldamento non riuscivo nemmeno a parlare con i compagni, a Monza c’erano 3000 persone e questa cosa mi ha colpito”.

Iniziano le domande

Presidente, come mai Inzaghi?
“Volevo fare un casting, stavolta ci siamo fermati al primo allenatore. Ci siamo fermati dopo aver parlato con Inzaghi. Abbiamo parlato del potenziale della squadra che, a mio avviso, può fare un gioco spettacolare e proporre diversi moduli. Allo stesso tempo dobbiamo essere speculativi per portare a casa il risultato. Bel gioco e praticità possono camminare di pari passo”.

Mister, che Salernitana vedremo?
“Ho detto al presidente e al direttore che non esiste uno schema che fa vincere le partite. Ho vinto e sono stato esonerato col 4-3-3 e col 3-5-2. Sono numeri. A me interessa riportare entusiasmo e convinzione, i giocatori si devono divertire. Non è con i nomi che ci salviamo. Oggi non posso fare promesse di alcun genere. Se diranno che non lottiamo andrò a casa. Non so se giocheremo bene o male, sfido chiunque ad affermare il contrario. Però dobbiamo essere bravi a far punti, è questo che fa grande una squadra. L’anno scorso era bello veder giocare la Salernitana, ha mantenuto la stessa ossatura e sono arrivati calciatori bravi. I giovani vanno supportati e noi cercheremo di trasmettere fiducia. Sono certo che ci possiamo salvare ma dobbiamo dimostrarlo. Avremo subito una gara tosta e per fortuna c’è la sosta pur senza 10 nazionali. Questo fa capire che se hai dieci nazionali non puoi lottare per non retrocedere. Dobbiamo dare il massimo per meritare la passione della gente e lo stipendio del presidente. Il fatto che ci sia un gemellaggio con Reggio mi fa piacere, sono certo che ci sosterranno anche loro”.

Dia è una prima o una seconda punta?
“Per me è una prima punta, ma può giocare anche assieme a un’altra punta o trequartista. E’ un calciatore che va recuperato, ci deve fare 15 gol altrimenti non portiamo a casa le penne”.

Domanda a Iervolino. Lei ha elencato fatti oggettivi, a nostro avviso le parole di Sousa hanno minato il rapporto con tutti. L’ingaggio di Inzaghi può trasformare la crisi in una crescita?
“Col senno di poi forse avremmo dovuto operare diversamente già a giugno, qualcosa si è incrinato. C’è stato un avvicinamento ad un’altra squadra e qualcosa non è andata nel verso giusto. Abbiamo riflettuto tanto col direttore sportivo e con l’amministratore Milan. Non riserviamo rancore nei confronti di nessuno, noi vogliamo bene alla Salernitana. Tornando indietro avrei fatto un’altra scelta, ma non si può e guardiamo avanti. Lo ringrazio col cuore per quello che ha fatto e gli auguro il meglio, ma nel calcio va tutto veloce e si volta pagina. Crediamo in Inzaghi e in un allenatore che sposa il nostro progetto”.

Mister, come mai ha accettato Salerno?
“Quando sono andato al Brescia mi davano del pazzo, quando sono passato dal Milan in A al Venezia in C mi dicevano che ero matto. Ora mi chiedono chi me lo abbia fatto fare visto che la Salernitana è penultima. Io sono la persona più felice del mondo. Quando capisco cosa rappresento per la gente mi passa la tristezza, io voglio trasmettere quello che sono. Da allenatore ho vinto e ho perso, ma ho voglia di rialzarmi con forza. Non smetto mai di imparare, cambio idea senza fossilizzarmi su un solo concetto. C’è gente che porta a casa la Champions e poi viene esonerata dopo pochi mesi. A me spetta fare meno danni possibili, noi tecnici ci montiamo la testa e pensiamo di aver inventato il calcio ma in campo vanno i giocatori. Io devo valorizzare le loro potenzialità, senza concedere alibi. Con una società del genere non possiamo aggrapparci a nessuna scusante”.

Presidente, novità sul centro sportivo?
“Stiamo sviluppando un progetto per aree di campi da gioco e di intrattenimento per creare un centro di formazione interno e una palestra per i giovani. Tutto deve essere compatibile col piano regolatore. Siamo in una fase embrionale, l’area è stata identificata. Se non ci danno il disco verde stiamo bene qui. Al Mary Rosy c’erano campi di patate, abbiamo speso 500mila euro per tre campi idonei per una squadra di serie A. Non è la struttura che ho preso io, vi invito a vedere ora il terreno di gioco”.

Sempre al presidente. Alla luce di quanto speso e vista la classifica, si assume responsabilità precise e sta pensando ad un direttore generale che possa rappresentarla quando lei non può essere presente?
“La controprova nel calcio non c’è mai. Con tre persone in più si rischia di creare confusione, se siamo più snelli si dice che manca un manager. Nello sport si dice tutto e il contrario di tutto. Le cose serie sono quelle oggettive, tastabili, che si leggono. Viceversa si è tendenziosi e capziosi. Mi addosso una responsabilità, anzi tutte. Ma un presidente che compra il terzo capocannoniere, mantiene la struttura, ha un allenatore internazionale, non ha mai il broncio, porta professionalità, ha un amministratore straordinario come Milan e un direttore prima criticato e poi beatificato che altro può fare? Poi c’è il rettangolo di gioco, se perdi le colpe vanno a cascata al mister, al ds, al patron. Ce l’ho messa tutta, non mi sembra che abbiamo peggiorato la storia della Salernitana. Abbiamo grandi campioni, figure di caratura internazionale. Scriva quello che vuole, io sono un editore e so come funziona, ma in questo modo non si fa giustizia. Mi sembra che qui io abbia portato uomini importanti, leggo di continuo il nome di Sabatini e questa diatriba mi fa sorridere. Come se i grandi nomi atterrati a Salerno abbiano firmato un contratto per opera dello Spirito Santo. Dissi subito di essere un neofita del calcio, leggo il termine inesperienza. In Italia mi reputano abbastanza intelligente. Sono al terzo anno di A, pochi presidenti hanno avuto la fortuna di fare tre anni di massima serie. Ho capito l’industria dello sport, ho avuto modo di analizzare i giornalisti e i tifosi e mi sento esperto e non presuntuoso. Ho consapevolezza di tante cose, non che so fare tutto. Non si continuano gli amori viziati, devono essere puri e incondizionati. Non farò più quest’errore. Arriveremo agli striscioni “Iervolino vattene?”. Non accadrà perchè ci salveremo. Chiedetevi perchè in 100 di storia ne avete fatti solo tre di serie A”.

Mister, squadra piena di infortunati. Si è fatto un’idea?
“Amo fare i ritiri proprio per avere sempre un quadro chiaro e controllare tutto in prima persona. Subentro perchè avevo l’obbligo morale, per amore e riconoscenza, di capire cosa sarebbe successo a Reggio Calabria. A me piace lavorare molto e devo stare attento a tutto. Qualche problema fisico c’è stato e col direttore ne ho parlato. Stimo molto Morgan De Sanctis, è stato un mio compagno di squadra e sono qui anche grazie a lui. E’ una persona perbene, che ama questo lavoro e sarà un piacere confrontarmi”.

Presidente, che è successo con Dia?
“Ha fatto un grande campionato e se ne voleva andare. Stop. Sono legittime aspettative. Ma è un nostro tesserato. C’è stato qualche mal di pancia, poi è subentrato realmente un infortunio. Qualcuno ha detto addirittura che era una notizia falsa. Anche io ho parlato con il giocatore. Vorrei che scriveste quanto sia difficile portare calciatori a Salerno. Alcuni ho dovuto strapagarli. Qualche investimento è stato sbagliato e ci è rimasto sul groppone. Ad oggi dobbiamo anche riprendere in mano il discorso e, dall’anno prossimo, ragionare sulla base della sostenibilità economica. In quel caso scriverete che non voglio spendere? Spiegatemi voi come bisogna fare calcio, devo perdere 20-30 milioni all’anno? E’ già accaduto, dovevamo formare una base di proprietà. Già le immagino le polemiche. Così a Salerno fate scappare tutti. Me la prendo con la stampa, non con i tifosi.

Voi siete uno strumento fondamentale per la crescita del territorio e di questa squadra, pretendo vengano scritte le verità e non le illusioni. Ho visto che potevano arrivare giocatori della Premier, poi prendiamo un giovanotto ed è normale che tutti si sentano delusi. Non va bene. Il pubblico non è deputato a conoscere i nostri bilanci, fanno altro nella vita e dobbiamo ringraziarli. A noi basta la loro energia, ma meritano rispetto e vanno informati bene altrimenti si crea distonia. Noi vogliamo esplodere in un progetto di medio-lungo periodo. Ancora non mi avete chiesto chi prendiamo a gennaio. Chiedetemi perchè non vendo la barca per acquistare un calciatore? La verità è che questo triennio è stato positivo e abbiamo le persone giuste per salvarci. Abbiamo la squadra dell’anno scorso cambiata in una parte minuscola. Siamo più forti, ne sono convinto. Purtroppo non è matematico ripetere gli stessi risultati, il calcio è uno sport complesso che richiede armonia soprattutto nello spogliatoio. Il mister dovrà accendere la fiaccola del talento, ci sono giovani che hanno dimostrato tanto e che devono solo esplodere”.

Prende parola il ds De Sanctis: “L’obiettivo finale stabilirà se abbiamo lavorato bene o male. So che in questo mondo ci sono critiche negative e positive. Non so se resterò qui per un altro mese o per altri 20 anni, io accetterò senza nessun tipo di problema qualunque critica. Fa parte del mio lavoro e della mia storia umana di professionista che ha sempre dato il massimo e di persona che ha sempre rispettato tutti. Salerno ha delle criticità ma anche delle cose bellissime. Ho sempre detto che ho entusiasmo, passione e voglia di crescere con la Salernitana. Siamo tutti focalizzati sull’obiettivo salvezza. Vivere l’ultima giornata contro l’Udinese l’anno scorso fu bellissimo e vale la pena soffrire durante la stagione se poi si arriva allo stesso traguardo. Se perdiamo 5 volte, prendiamo 17 gol, non segniamo molto e abbiamo solo 3 punti devi accettare tutto. Per quanto riguarda le scelte di mercato, il presidente è stato chiarissimo e lo dimostreremo nei fatti. Questo club deve diventare sostenibile, il calcio è sostenibilità. Io sono un direttore sportivo giovane, al patron ho promesso delle cose. Approfittiamo della solidità di Iervolino, ma non possiamo farlo per sempre. L’allineamento tra la proprietà, il ds e la conduzione tecnica deve essere al 100%”.

Mister, come giocherà la difesa?
“Mi piace individuare quei calciatori di cui non posso fare a meno. Potremmo metterci a 4 o a 5, vedremo. La visione di calcio che ho col presidente è molto simile. Sono uno di quelli che, se a 10 minuti dalla fine sta vincendo, non mette dentro l’attaccante ma aggiunge un difensore. Gli altri mettono le punte, a me tocca stare più attento. Io sono una persona molto pratica, non vendo un prodotto che si chiama Inzaghi. A me interessa vincere le partite, l’attacco è il reparto più forte della Salernitana e cercherò di far coesistere più giocatori di qualità possibile. Ma se non corrono stanno fuori, la collaborazione deve essere totale tra i dieci giocatori di movimenti. Se i difensori vedono il centravanti rincorrere trovano ulteriore carica agonistica”.

Al presidente. La stagione nasce male per la scelta di Sousa di incontrare il Napoli?
“Quello è stato un momento strano, di disorientamento. Per il bene della Salernitana poi abbiamo scelto di dare continuità, ma le cose non si sono mai rimesse a posto”.

Per Inzaghi. E’ più preoccupato che l’attacco non segna o che la difesa prende tutti questi gol?
“Se mi preoccupasse qualcosa non sarei qua. I risultati arrivano col lavoro e occorre pazienza. A me spaventano di più i giornalisti. In questo momento abbiamo bisogno di aiuto. Io vengo da un’esperienza particolare, da ultimo arrivato lancio un appello: tenetevele strette queste società, un giorno le rimpiangerete. Il trasporto del presidente mi ha colpito, vedo la sofferenza personale nel vedere la squadra penultima in classifica e voglio renderlo orgoglioso di me, di noi, della squadra. Non vedo l’ora di iniziare. sono in giro con la stessa borsa da tre giorni e sono stato sveglio tutta la notte aspettando la risposta definitiva del patron. I miei figli piangevano, ma la mia passione per questo lavoro è straordinaria. Nessuno mi ha mai regalato nulla e sono qui per chiedere alla squadra di sudare la maglia”.

Cambiano i programmi di lavoro?
“Devo ancora fare il programma, però vi dico che in Inghilterra, nella sosta, danno una settimana libera ai calciatori. Noi dobbiamo uscire dalla credenza che facciamo otto allenamenti al giorno e il problema si risolve. Potrei fare doppia quotidianamente, ma sbaglierei. Le cose vanno fatte con una logica. Non ho avuto tempo di fare il punto della situazione, sappiate che anche il giorno libero è importante. Quello che conta è lavorare bene”- Se vedo che lottano e sono all’altezza avranno 2-3 giorni liberi, se sbagliano gli atteggiamenti si va in ritiro”

Presidente, che ha detto sua moglie di questa situazione?
“Lei ci rimase malissimo quando Sousa si propose a un’altra squadra. Anche noi. So che mi viene difficile spiegare a un figlio il perchè il papà riceva delle minacce. Ora conta il bene della Salernitana, guardiamo avanti”.

Si fa notare al presidente la sua vena polemica: “Oggi vi ho accolto per la conferenza stampa, però vengo bacchettato. Se un atto di sensibilità e di rispetto viene visto al contrario o se addirittura prepariamo un rinfresco e viene vista al contrario è normale che i rapporti si inaspriscono. Lei pubblicamente ha detto cose precise, io invece penso di avere grande rispetto per la stampa a patto che decodifichino le cose giuste. Queste cose fanno male, lei non mi ha ringraziato. Veniamo alla Salernitana. Il Comune e la Regione hanno fatto una cosa ottima ed eccellente. In passato mi sono lamentato per la mancata apertura della curva Nord, per l’assenza delle rampe per i diversamente abili e mi sono arrabbiato. Ora avverto grande disponibilità. Tutto si poteva fare meglio, forse ci potevano chiamare in causa come fruitori ma per il bene della città non farò polemica perchè costruiranno lo stadio migliore d’Italia. Ma io dico grazie a chi ha prospettato al pubblico un impianto eccellente e all’avanguardia. Ben venga che Salerno in due anni avrà un Arechi moderno. Non so ancora dove giocheremo, penso che quella del Volpe possa essere una soluzione. Faremo un po’ di sacrificio, perderemo tifo e incassi”.

Si chiede a De Sanctis un chiarimento sul ruolo di Martegani: “Abbiamo 24 calciatori di movimento, anche Simy è disponibile. La rosa, per come è stata costruita, ha soltanto mancato l’obiettivo di un difensore di piede sinistro che potesse agire anche da quinto. Nelle uscite in difesa non siamo riusciti a muoverci come volevamo, ma con Sousa abbiamo visto che Kastanos può agire a destra e Mazzocchi a sinistra. A mio avviso, venendo alla domanda, possiamo attuare tutti i moduli e spesso l’atteggiamento tattico dipenderà dall’avversario. La base è il 3-4-2-1, pur con ali che ci consentono di passare al 3-4-3. Martegani, come ciascun tesserato giovane, ha potenziale e di questo ero fortemente convinto. In qualità di direttore sportivo posso dire che mi aspetto di più dallo zoccolo duro, non dai volti nuovi. I “vecchi” devono accompagnare il percorso di crescita dei ragazzi”.

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