di Giuseppe Barbato
Il primo tempo migliore della storia della Salernitana, un secondo tempo di sofferenza come normale che fosse. Poi un recupero incredibile in cui succede tutto: inizia sul 2-1 per la Salernitana, sembra finire sul 3-2 per la Juventus ma alla fine finisce 2-2. Due punti persi? Un punto guadagnato? La risposta è un’altra: una Salernitana che riempie i nostri cuori di orgoglio, una grande squadra che ha tutto per restare fuori dalle zone basse della classifica. La concorrenza è avvisata e anche le grandi devono guardarsi bene da questa squadra, dal suo allenatore e dalla forza di un collettivo immenso.
Il primo tempo inizia col copione “c’era una volta”: dopo una primissima fase di studio la Juve ha due occasioni, prima con Miretti e poi con Kean che nascono da due errori granata in fase di disimpegno. Sepe se la cava in due tempi: bene sul centrocampista, meno bene sul centravanti. La Salernitana soffre il giro palla bianconero che si può sviluppare sia basso con Paredes sia più alto con Miretti che si muove tra centrocampo e difesa: la strategia difensiva è più attendista, con tentativi di pressing sull’uomo ragionati. Si sceglie la pazienza e la strategia paga. Da uno di questi recuperi nasce il gol di Candreva: Maggiore ruba palla, subito cambio gioco su Mazzocchi che supera Cuadrado e si incunea in area. Finta su McKennie e cross: Candreva dall’altro lato è puntuale sotto porta e realizza.
Il vantaggio scuote la Juve che va in difficoltà, nei minuti successivi sono i granata ad avere il pallino del match. Allegri cambia modulo, passando al 442 per costringere due difensori granata ad andare a uomo su Kean e Vlahovic per cercare spazi. Nell’unica circostanza in cui ci riescono Vlahovic in velocità entra in area e segna ma il centravanti serbo è partito in offside. Non ci sono grandi occasioni nella seconda parte del match, ciò che fa la differenza è la capacità di gestire della Salernitana e la personalità in alcune uscite palla: lo dimostra al 41° con una bella azione dal basso che si conclude con un tiro di Piątek dai 25 metri bloccato da Perin. Sul tabellino vanno solo alcuni cartellini gialli (Maggiore, Kean, Paredes) Il primo tempo scivola verso l’1-0 quando all’ultimo minuto di recupero Dia trova spazio e si incunea in area: al centro c’è Piątek che riceve palla e calcia. Bremer tocca con la mano ed evita il gol. L’arbitro sul momento non se ne avvede, il VAR lo richiama e fischia il rigore: il polacco dal dischetto è perfetto. 2-0 e occhi lucidi: un primo tempo così la Salernitana lo aspettava da 103 anni. Il dato degli xG della prima frazione dice tutto dell’andamento del primo tempo: 0.28 quello della Juve, 1.96 quello della Salernitana.
Allegri cambia subito: dentro Milik, fuori Kean e passaggio al 3-5-2. L’inizio ripresa è ancora di marca granata con due buone azioni e cross pericolosi in area che però non hanno esito. La Juve sembra nervosa ma è sempre la Juve: Lassana gigioneggia sul pallone che sta uscendo in fallo laterale, Kostic glielo ruba e crossa. Bremer arriva in terzo tempo e schiaccia di testa in maniera imparabile per Sepe. Subito dopo c’è un’altra ripartenza per Vlahovic che attacca l’area, poi non trova lo spazio e crossa la palla in mezzo: Fazio sfiora l’autorete nel tentativo di buttarla fuori, poi viene ammonito per proteste. La Juve prova ad attaccare ma l’unico che prova a fare qualcosa di interessante è Miretti: si muove bene tra le linee, ha tecnica e passo per essere insidioso. Nicola capisce che servono cambi: al 60° esce Piątek, che ha speso tutto, e dentro Botheim. Anche Allegri si affida ai cambi: fuori Miretti e De Sciglio per Fagioli e Alex Sandro. Dopo una fase senza occasioni è Vlahovic ad avere una chance con un tiro a giro, Sepe respinge in angolo.
Si entra nell’ultima fase della partita. Solo il serbo permette alla Juve di registrare azioni sul tabellino: lo fa al 72° con un colpo di testa in area, al 74° con un sinistro a giro e al 76° con un destro da fuori ma non trova la porta. La Salernitana in questa fase del match soffre ma non rinuncia a qualche sortita offensiva: Botheim lotta su tutti i palloni, Vilhena gestisce con la sua qualità, i quinti accompagnano bene. E ha una grande chance con Dia che dal limite dell’area calcia benissimo: Perin si distende benissimo e blocca. Un minuto prima c’è un altro cambio della Juve: Danilo per Kostic, Alex Sandro si sposta a fare il quinto di sinistra. Ultimo giro di cambi anche per Nicola: fuori Dia e Maggiore, dentro Kastanos e Bonazzoli. Siamo all’80°: nei minuti successivi si segnala un giallo a Milik, un tiro velleitario di Kastanos e l’ingresso di Soulé per McKennie. Negli ultimi minuti il match si scatena. Minuto 86: Cuadrado cambia gioco per Alex Sandro che la butta in mezzo ma nessuno attacca la sfera con i tempi giusti. Minuto 87: la Salernitana reagisce subito con Bonazzoli che da solo crea un’occasione ed entra in area: prova l’imbucata, la Juve respinge in angolo. Minuto 89: la Juve ha un’azione ben costruita, la palla va a Milik che dal limite scheggia la traversa. Nel recupero Cuadrado entra in area, prima supera Candreva e poi entra in area. Il pallone diventa vagante e Vilhena stende Alex Sandro: rigore. Dal dischetto Sepe si supera su Bonucci che ribatte in rete. Al 94° Fagioli ha un’altra chance, Sepe respinge male. Sul corner Milik è lesto sul primo palo e segna. Sembra finita ma Bonucci era in posizione di offside. Prima della decisione del VAR Cuadrado provoca una gigantesca rissa: espulso lui e Fazio che era partito per difendere i compagni. Quando riprende il gioco Nicola fa gli ultimi due cambi: Gyomber e Sambia per Vilhena e Botheim. Non succede più nulla e finisce qua.