Di Giovanni Di Domenico

Si è spento all’età di 64 anni a causa di un tumore ai polmoni Paolo Rossi, conosciuto da tutti come Pablito, eroe del mondiale 1982 vinto dalla Nazionale di Bearzot. Nato a Prato il 23 settembre 1956, a 16 anni approda alla Juventus. Esordisce in prima squadra il 1 maggio 1974 in una gara di Coppa Italia contro il Cesena, non ancora diciottenne. Successivamente, i bianconeri lo girano in prestito al Como dove, però, gioca solamente 6 partite. Nel 1976 passa al Lanerossi Vicenza, nel quale trova il tecnico Giovan Battista Fabbri, definito da Rossi come un secondo padre. A fine stagione è capocannoniere della Serie B con 21 reti, decisivi per la promozione in massima serie dei veneti. La stagione successiva, dopo un inizio non facile, il Lanerossi Vicenza conclude il campionato al secondo posto, trascinato dalle 24 reti di Pablito, il quale viene convocato da Enzo Bearzot in occasione del campionato del mondo del 1978 in Argentina. L’Italia conclude il mondiale al quarto posto, perdendo la finalina contro il Brasile. Rossi va a segno tre volte, rispettivamente contro Francia, Ungheria ed Austria. Pablito conclude la sua esperienza al Lanerossi Vicenza con la retrocessione in Serie B. Non bastano, infatti, i suoi 15 gol per raggiungere la salvezza. Disputa la stagione 1979-1980 al Perugia segnando 14 reti in 32 presente (13 in campionato, 1 in Coppa UEFA). In seguito, accusato di aver truccato la partita Avellino-Perugia, viene squalificato per due anni dalla CAF, che gli impedisce di prendere parte agli Europei del 1980. Scontata la squalifica, durante la quale medita più volte l’addio al calcio, nell’aprile 1982 fa ritorno alla Juventus, voluto fortemente da Giampiero Boniperti. Riesce a giocare le ultime tre partite di campionato, segnando contro l’Udinese e vincendo il 20esimo scudetto della storia bianconera. Al termine della stagione, Rossi viene convocato da Bearzot per i mondiali al posto del romanista Pruzzo. E’ qui che Pablito raggiunge l’apice della sua carriera: segna 6 reti in tutta la competizione, 3 dei quali al Brasile, regalando la gioia del terzo titolo mondiale agli azzurri. Le prestazioni sfornate al mondiale gli valgono la conquista del Pallone d’Oro, terzo italiano a riuscirci dopo Gianni Rivera e Omar Sivori. L’annata successiva segna 13 gol, conquistando il secondo scudetto consecutivo e la coppa della Coppe. La stagione seguente, i bianconeri mettono in bacheca la Supercoppa UEFA e la Coppa dei Campioni. L’annata ’84-’85 è l’ultima di Paolo Rossi con la casacca della Juventus, il quale si trasferisce al Milan in seguito ad alcuni dissidi con il presidente bianconero Boniperti. Con i rossoneri le cose non vanno come previsto: un infortunio lo costringe a saltare le prime 10 gare. Rossi segna solo due gol, entrambi nel derby della Madonnina contro l’Inter pareggiato 2-2. Conclude la sua carriera nella stagione 1986-1987 con la maglia dell’Hellas Verona, giocando 20 partite e segnando 4 reti, contribuendo alla qualificazione in coppa UEFA degli scaligeri. All’età di 31 anni, a causa dei continui infortuni che tormentano la sua carriera, decide di appendere gli scarpini al chiodo. Fuori dal campo, è spesso opinionista nelle trasmissioni calcistiche di Mediaset e della Rai, partecipando nel 2011 a Ballando con le stelle. Intraprende una carriera anche a livello dirigenziale, diventando presidente onorario del Santa Lucia (squadra nella quale è cresciuto) e, successivamente, nel 2018 come membro indipendente del consiglio di amministrazione del LR Vicenza, nonché ambasciatore del club.

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