Il suo passaggio al Verona è stato ufficializzato in giornata: Federico Bonazzoli è a tutti gli effetti un ex calciatore della Salernitana. Il “pistolero”, ieri, ha posto la parola fine ad una delle telenovele estive accettando la proposta degli scaligeri: si trasferisce all’ombra del Bentegodi in prestito con diritto di riscatto, obbligo se l’Hellas dovesse salvarsi e contestualmente Bonazzoli segnasse almeno 10 gol. In quel caso ci sarebbe anche un 10% da corrispondere alla Salernitana in caso di futura rivendita, oltre al pagamento immediato di 3 milioni di euro. Una operazione complessa, laboriosa, qualora scattasse l’obbligo si potrebbe quantomeno evitare una clamorosa minusvalenza. Ma Iervolino era d’accordo ad estromettere totalmente il giocatore dalla rosa? Stando a quanto filtra (e, in fondo, anche a quanto detto pubblicamente dall’amministratore delegato Milan), la proprietà avrebbe provato a ricucire lo strappo almeno per salvaguardare il grosso investimento fatto esattamente un anno fa, quando il patron scese in campo in prima persona stoppando la trattativa con Maupay e chiudendo con la Sampdoria per 5 milioni di euro e annesso quinquennale a uno degli artefici principali della salvezza. La società, tuttavia, ha rispettato le indicazioni dello staff tecnico. E’ stato Sousa, infatti, a chiedere esplicitamente l’estromissione di Bonazzoli rimarcando fosse più utile alla causa lavorasse a parte.

A questo punto è lecito porsi un interrogativo: il mister non poteva essere più aziendalista e provare fino in fondo a salvaguardare l’investimento fatto dalla proprietà, anche in considerazione del numero esiguo di attaccanti a disposizione in ritiro? Non sappiamo cosa sia realmente accaduto durante la stagione e spesso anche noi abbiamo rimarcato l’atteggiamento a tratti indolente di un giocatore messo ai margini in passato anche da Castori e Sabatini. Ma quando hai un giocatore di proprietà che è patrimonio tecnico ed economico di un club che spende milioni di euro, forse è il caso di agire diversamente salvando il salvabile. Ricordate quando, nel girone d’andata dello scorso campionato, Nicola teneva reiteratamente fuori Kastanos? Il web è pieno di nostri articoli nei quali rimarcavamo non solo le doti tecniche del calciatore, ma anche l’obbligo morale dello staff tecnico di valorizzarlo nel rispetto di quanto speso dal presidente. Alla lunga tenerlo in rosa senza cederlo a gennaio è stata scelta vincente. Perchè proprio con Sousa abbiamo ammirato un atleta a tratti determinante. Poteva accadere la stessa cosa con Bonazzoli? Possibile che un ragazzo che ha segnato 12 gol contribuendo in modo determinante alla salvezza e che aveva instaurato un rapporto splendido con la piazza non potesse essere rivitalizzato? Essere “beccato” nelle conferenze, non riscaldarsi nemmeno a Cremona all’ultima giornata e partire già ai margini non è stato certo il modo migliore per provare, quantomeno, a distendere il clima. E la società, chiamata comunque a investire di più per rinforzare una rosa stranamente incompleta a 10 giorni dall’inizio del campionato, si è ritrovata comunque a discutere con un allenatore che ha messo da parte uno dei più pagati chiedendo, nel contempo, rinforzi onerosi. Forse l’allenatore non ha saputo entrare nella testa di un calciatore, forse non facile da gestire, ma che a livello tecnico va a rinforzare e non poco una diretta concorrente.

1 commento

  1. Ma se anche altri allenatori lo hanno messo da parte, vuol dire che c’è qualcosa che non va in lui, nel suo modo di gestirsi e proporsi. Un altalenante su cui è difficile fare un affidamento sicuro. Allora è meglio volgerlo verso altri lidi, per il suo bene. se fa bene si apprezza, se non trova la continuità necessaria diventa un fallimento per se stesso prima e per la società poi. Poi posso sbagliare,

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