Ventitre anni dopo quel 10 maggio 1998, Salerno torna nell’èlite del calcio italiano. Grandissimo merito di quest’impresa a mister Castori e ai suoi ragazzi, i quali hanno dato tutto fin dalla prima giornata. Andrè Anderson, Casasola e Tutino stendono il già retrocesso Pescara con un netto 3-0 allo stadio Adriatico. Grandissima gioia tra i calciatori in mezzo al campo e per le strade di Salerno. Il successo dei granata rende ininfluente la sconfitta per 2-0 del Monza contro il Brescia.

PRIMO TEMPO – La prima frazione si apre con la partenza sprint della Salernitana che dopo 50 secondi guadagna una punizione da posizione interessante. La battuta di Kiyine è deviata in angolo dalla barriera. Al 6′ è ancora la Salernitana a cercare il gol: punizione interessante, per fallo di mano di Omeonga, calciata corta da Kiyine per Jaroszynski che, però, cincischia; l’azione prosegue col pallone che arriva sui piedi di Di Tacchio che calcia male. Col passare dei minuti il Pescara prende confidenza ed inizia a prendere le misure alla Salernitana. Al 26′ Odgaard va via a Bogdan, ma il suo tiro colpisce l’esterno della rete. Poco dopo, al minuto 34, ancora un brivido per la Salernitana quando un inserimento di Machin, dopo una triangolazione con Omeonga, trova un rimpallo che favorisce Ceter sul secondo palo; l’attaccante colombiano si avventa sulla sfera colpendo il palo esterno da due passi. All’intervallo la situazione in classifica è invariata dal momento che sia Salernitana che Monza sono ferme sullo 0-0.

SECONDO TEMPO – All’intervallo Castori inserisce Anderson e Djuric per Kiyine e Gondo: sarà la svolta della gara. La Salernitana parte meglio e al 51′ recrimina il rigore per un contatto dubbio tra Omeonga e Anderson nell’area abruzzese, con Prontera che lascia correre, ma poteva esserci il penalty. Il Pescara risponde con Ceter, il quale prova ad andar via in campo aperto, ma è fermato alla grande da Bogdan. Le squadre si allungano e al 56′ la Salernitana sfiora la rete: sponda di Djuric per Tutino che prova il sinistro al volo mancando di poco lo specchio della porta. Ancora Salernitana in attacco con un colpo di testa di Casasola sugli sviluppi di un corner deviato dalla difesa. Al 67′ su una sponda di Djuric, Anderson calcia colpendo il braccio sinistro di Guth in piena area: calcio di rigore realizzato proprio dall’italo-brasiliano. Un paio di minuti dopo esplode la panchina granata perchè arriva la notizia del vantaggio del Brescia a Monza. La Salernitana non si accontenta e al 72′ arriva il raddoppio firmato da Casasola. L’argentino ruba palla nell’area pescarese, mette a sedere Guth e beffa Fiorillo sul primo palo. E’ l’apoteosi a Salerno. Castori pensa a coprirsi inserendo Schiavone, Aya e Kupisz. A dieci minuti dalla fine i giochi promozioni vengono chiusi definitivamente: a Monza il Brescia raddoppia, mentre Tutino cala il tris granata. Al triplice fischio festa grande in campo con l’intera squadra e staff ad esultare un traguardo storico per la società e per la città di Salerno.

PESCARA-SALERNITANA 0-3
PESCARA:
Fiorillo, Guth, Volta (74′ Nzita), Sorensen, Masciangelo, Omeonga, Valdifiori (74′ Tabanelli), Machin, Ceter, Odgaard, Capone (82′ Riccardi). A disp. Alastra, Radaelli, Bellanova, Busellato, Giannetti, Vokic, Galano, Chiarella, Longobardi, D’Aloia. All. Grassadonia.
SALERNITANA: Belec, Mantovani, Bogdan (73′ Aya), Gyomber, Jaroszynski, Kiyine (46′ Anderson), Di Tacchio, Capezzi (63′ Schiavone), Casasola (79′ Kupisz), Gondo (46′ Djuric), Tutino. A disp. Adamonis, Sy, Cicerelli, Boultam, Kristoffersen, Durmisi, Veseli. All. Castori.
Arbitro: Prontera di Bologna.
Reti: 67′ rig. Anderson, 72′ Casasola, 81′ Tutino.
Note: Salernitana con il lutto al braccio per la morte di Fulvio De Maio.

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