Di seguito tutte le dichiarazioni del tecnico granata.

Lei è arrivato un mese fa a Salerno, si aspettava un inizio così difficile e quanto pesa la gara di domani?
“Sì, me lo aspettavo. Altrimenti non sarei qui oggi. Sono arrivato da poco ma penso di aver capito tante dinamiche in più. Avevamo bisogno di lavorare tanto per recuperare forza fisica e convinzioni. Dal punto di vista mentale ci sono stati passi in avanti, avevo trovato una situazione difficile. Gli applausi post derby ci danno forza e coraggio, a noi tocca rispettare società e tifosi. Come allenatore devo garantire questo e spero che inizino a capire quanto siamo fortunati. Io vorrei rimanere a Salerno tantissimi anni per aprire un ciclo vincente, abbiamo un pubblico pazzesco e sappiamo che ci sono club in Emilia che festeggeranno i 25 anni. Le parole non contano niente, occorrono risposte in campo. Dalla gara con la Sampdoria ho visto una Salernitana diversa, ma combattere deve essere una normalità. Sono certo che usciremo da questa situazione, i punti però ora pesano ma maggio è lontano e vogliamo regalarci un attimino di serenità. Ci stiamo allenando come piace a me e sono sicuro che possiamo andare a vincere sul campo del Sassuolo”.

Basta una vittoria per sbloccarsi?
“Ne sono sempre più convinto. E’ vero che l’anno scorso le cose andavano bene, ma è anche vero che erano state vinte 4 partite su 24. C’era da recuperare morale, il problema principale però era rappresentato dalle gambe. La testa fa tanto ma bisognava lavorare di più dal punto di vista atletico. Ognuno ha le proprie metodologie, ci mancherebbe, ma se sono qui è evidente che c’erano problemi. Non metto le mani avanti nè cerco alibi, io voglio incidere e trasmettere la voglia di combattere. Se l’atteggiamento sarà lo stesso avuto nel derby sono convinto che ci toglieremo soddisfazioni”.

Simy in lista, cosa si aspetta da questo calciatore?
“Anzitutto mi dispiace per l’infortunio di Cabral. Sono felice per Simy, è stato da esempio per il gruppo e si è conquistato questa chance allenamento dopo allenamento. In quel ruolo abbiamo bisogno. Non aspettiamoci miracoli ma può tornare il giocatore che ha incantato tutti fino a poco tempo fa. L’uomo merita questa seconda occasione, prima ancora che il giocatore”.

Direttore sportivo in bilico, lei si sente saldo sulla panchina granata?
“Delle voci non mi interessa nulla. Io non ho la bacchetta magica, per aggiustare le cose non serve la sfera di cristallo ma il tempo. Io voglio che questo diventi un gruppo di giocatori veri, che dà l’anima per i tifosi. Siamo sulla strada giusta. Avevo chiesto una mano anche a voi della stampa, non sta accadendo come necessario ma va bene lo stesso”.

Lei ha cambiato 4 moduli in 4 gare, ha scelto un sistema di gioco?
“Un allenatore che fa un solo modulo vuol dire che pensa di essere determinante, io invece penso che sono i calciatori a fare la differenza. Sono numeri, ai quali vi attaccate troppe volte. In base alle caratteristiche dell’avversario facciamo delle scelte. Noi non dobbiamo inventarci nulla: se gioca Bohinen passiamo a tre a centrocampo, viceversa si gioca in due. Se abbiamo l’atteggiamento giusto possiamo schierarci anche a tre davanti, basta che tutti corrano. Questa squadra ha vinto e ha perso con tutti i moduli”.

Che partita si aspetta domani?
“Bradaric e Mazzocchi hanno fatto una grande partita col Napoli, hanno contenuto bene avversari di altissimo livello. Il Sassuolo? Mi interessa poco in questo momento, so che hanno battuto Inter e Juventus e questo è sufficiente per capire quanto siano forti. Ma io guardo in casa mia, è necessario che la Salernitana faccia una partita di altissimo livello e che torni a casa con tre punti”.

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