di Giuseppe Barbato
Cagliari-Salernitana finisce 4-2. La squadra granata perde l’ultimissimo treno per salire sulla rissa per la corsa salvezza. La sconfitta di oggi è la sintesi di un’intera stagione dove si è sbagliato tutto e pure la reazione, frutto della qualità di alcuni singoli, non può bastare contro un avversario che prima di tutto è una squadra.
La cronaca. Il match si accende dopo pochi minuti, poco attendismo rispetto alle premesse della vigilia. La prima nota di cronaca è sarda con un colpo di testa alto di Dossena. La Salernitana attacca e prova a prendere il controllo del match col possesso; il Cagliari attende basso, intasa le corsie esterne e si affida alla palla lunga. E proprio su una palla lunga colleziona il vantaggio: Lapadula scatta sul filo del fuorigioco, sfuggendo ai centrali avversari. Ochoa sarebbe in vantaggio ma si fa superare in pallonetto, inutile il recupero disperato di Manolas. Il vantaggio anestesizza il match: la Salernitana mantiene la linea tattica, il Cagliari prova a sfruttare anche le palle ferme come al 20° con Yerri Mina che però non inquadra la porta.
Il primo squillo forte della Salernitana giunge alla mezzora con Tchaouna che riprova dalla stessa mattonella di Udine: stavolta Scuffet è attento. Ce anche un tentativo di Kastanos dal limite dell’area, largo. Il momento sembra buono per la Salernitana ma mai distrarsi perché il Cagliari ne approfitta. Accade al 33°: corner granata, palla persa da Kastanos che innesca la ripartenza velocissima di Nandez che serve Gaetano. L’ex Napoli entra in area, scarta un avversario e batte Ochoa. La Salernitana dà segni di risveglio nel finale su palla ferma: prima una conclusione di Weissman fuori di poco, poi Fazio sfiora l’incrocio dei pali. È l’ultimo sussulto del primo tempo.
La ripresa si apre con due cambi: Pirola per Manolas e Shomurodov per Gaetano. Proprio l’uzbeco entra e fa la differenza. Augello intercetta palla a centrocampo, si invola e lancia Shomurodov che tira. Ochoa respinge malissimo, verso la porta dove si avventa e fa tap-in. Sembra finita malissimo ma la Salernitana ha uno scatto d’orgoglio. Dal 51° al 58° sono sette minuti di fuoco in cui il match si riapre. Il primo gol nasce da una buona azione manovrata, con Zanoli che arriva sul fondo e crossa: Kastanos si avventa sulla palla e batte Scuffet. Pochi giri di lancetta e arriva il 3-2: angolo di Candreva dalla destra, Maggiore si avventa sulla palla di testa e segna sul primo palo.
Sia Ranieri sia Liverani sentono di avere bisogno di un giro di cambi. Lo fanno al 65°: il Cagliari inserisce Azzo, Oristanio e Viola per Jankto, Lapadula e Nandez; la Salernitana punta su Simy per Weissman. La partita però non decolla più, si segnalano solo un giallo per parte: lo prendono Augello e Kastanos. C’è anche spazio per un doppio cambio in casa granata: Sambia e Gomis per Coulibaly e Zanoli. Due minuti dopo il Cagliari chiude il conto, ancora da una palla che nasce nella propria area di rigore. Lancio lunghissimo per Shomurodov, Fazio è in netto anticipo ma gli tira addosso. Sulla palla vagante l’uzbeco si avventa, la recupera, scarta Fazio due volte e tira verso Ochoa. La prima conclusione è respinta, la seconda no.
La Salernitana, perso per perso, si lancia alla disperata per recuperare un match. Ranieri si copre, inserendo Wieteska per Augello. Nei fatti non c’è molto da segnalare: il più pericoloso è ancora una volta Maggiore al minuto 82, un minuto prima Candreva aveva tentato il gol calciando però in maniera inefficace. C’è anche tempo per un giallo a Junior Sambia e per l’ultimo cambio in casa granata: Basic per Kastanos. Dopo quattro minuti Fourneau fischia la fine della partita e quasi certamente dell’intera stagione granata.