Di Vincenzo Senatore

La gestione dell’ordine pubblico finisce nell’occhio del ciclone. Tante, troppe cose non hanno funzionato prima e dopo Lazio-Salernitana. Inferociti i tifosi giunti nella Capitale con i pullman, costretti a girovagare per quasi 2 ore nei dintorni di Roma per poi arrivare allo stadio alle 18.30 e entrare quando il primo tempo della partita era finito. “Valutiamo denunce e class action per il recupero dei soldi spesi per i biglietti e il risarcimento dei danni”, spiegano alcuni esponenti della tifoseria granata. “La gestione dell’ordine pubblico non giustifica quanto accaduto – dicono altri tifosi – perché sui pullman c’erano bambini, donne e anziani che sono stati messi in grande difficoltà e in maniera del tutto ingiustificata”.
Il dopo partita è stato ancora peggio. Un’ora per consentire l’uscita dallo stadio e nonostante questo all’esterno tantissimi gruppetti sparpagliati sono andati in giro a cercare lo scontro per ‘vendicare’ i ragazzi vigliaccamente aggrediti prima della partita in zona Trastevere.
Ciliegina sulla torta la chiusura di tutte le aree di servizio lungo la strada del ritorno a Salerno.
“Una vergogna assoluta. Donne, bambini e anziani costretti a stare in condizioni pietose sui pullman – denuncia la gente – almeno lo avessero detto allo stadio ci saremmo attrezzati diversamente. Se la soluzione è sempre chiudere tutto senza affrontare i problemi che ci stanno a fare funzionari e dirigenti? Mandateli via per manifesta incapacità”.
Di sicuro da parte di chi ha gestito il piano sicurezza è stata scritta una pessima pagina in tema di organizzazione. E quanto accaduto prima e dopo il match avrà sicuramente delle conseguenze sul piano legale.

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