Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Agostino Di Bartolomei, indimenticato capitano della Salernitana e, soprattutto, della Roma. Per un curioso gioco del destino e del calendario di Serie A, la partita tra le due formazioni di Ago si gioca domenica pomeriggio allo stadio Olimpico. Roma e Salernitana saranno di fronte sul prato capitolino per la quinta volta nella loro storia. Le precedenti quattro sfide in terra romana hanno visto i giallorossi sempre vincitori.

La Roma ospita per la prima volta la Salernitana in occasione del campionato misto tra squadre di A e B del centro-sud Italia del 1945-46, primo torneo nazionale del dopoguerra. I campani, da poco diventati granata, giocano senza timori reverenziali dando vita ad una gara divertente e ricca di gol. Le doppiette di Urilli e Amadei regalano alla Roma la vittoria per 4-2, punteggio completato dalle reti campane di Tori e Colaneri. Al termine della gara, la Salernitana riceve i complimenti di Fulvio Bernardini: <<La Salernitana è una squadra che vado sempre volentieri a vedere perché ha uno stile, una personalità; potranno mutare gli uomini, passare gli anni, ma quel gioco con la palla che viaggia veloce da un reparto all’altro, non può mutare mai. Sono mutate anche le maglie dal celeste all’amaranto, ma la Salernitana la riconosceresti a distanza di chilometri>>.

La Salernitana debutta in Serie A nella stagione 1947-48 avendo l’opportunità di sfidare le più grandi squadre italiane, compresa la Roma. La trasferta allo stadio Nazionale, demolito per far spazio all’attuale Flaminio, arriva alla penultima di campionato ed è uno scontro diretto per la salvezza. La Roma ha solo un punto di vantaggio sulla Salernitana quart’ultima. Lo stadio Nazionale è stracolmo con anche migliaia di tifosi salernitani. Il match è equilibrato, ma è anche condizionato dalle discutibili decisioni dell’arbitro fiorentino Vittorio Pera. Da una di queste nasce la rete decisiva che regala la vittoria alla Roma condannando alla retrocessione la Salernitana. Al 50’ su un lungo calcio di punizione da centrocampo, il portiere granata Masci manca la presa perché caricato dal giallorosso Zsengeller, futuro allenatore della Salernitana. Piccinini cerca in tutti i modi di evitare la rete, ma il suo rinvio si insacca nella propria porta. I salernitani protestano vivacemente col direttore di gara che si limita a convalidare il gol. I granata, innervositi, non riescono a creare pericoli sufficienti alla porta romanista. Anzi, all’80’ rischiano di capitolare definitivamente quando l’arbitro concede un penalty alla Roma, calciato sul palo da Amadei. L’arbitraggio è molto contestato anche per un episodio avvenuto al 20’ del primo tempo con il risultato fermo sullo 0-0. Pera fischia un fallo del romanista Andreoli su Vaschetto; prima che Buzzegoli batta il calcio di punizione, l’arbitro fa sostituire il pallone ritenuto troppo sgonfio dai calciatori della Roma. La sfera viene sostituita, ma alla ripresa del gioco Pera comanda una rimessa laterale in favore dei giallorossi. L’errore è palese nonostante nessuno protesti. Visto il risultato finale, la Salernitana presenta ricorso per errore tecnico chiedendo la ripetizione della partita. L’avvocato Camillo De Felice, ex presidente granata, viene incaricato di occuparsi del reclamo in federazione. Nel frattempo, il risultato non viene omologato e la Serie A termina la settimana successiva con la sconfitta di misura della Salernitana in casa contro l’Inter. Dopo diverse vicissitudini, due mesi più tardi il reclamo della Salernitana viene rigettato sancendo la salvezza della Roma e la retrocessione dei granata. Durante il campionato 1949-50 l’arbitro Pera fu al centro di uno scandalo di partite truccate che pose fine alla sua carriera arbitrale.

La Salernitana ritrova la Roma nella Serie B 1951-52. I giallorossi sono allenati dall’ex granata Viani ed ospitano i campani all’undicesima giornata. La capolista Roma vince 2-0 allo stadio Nazionale al termine di una partita giocata a viso aperto dalla Salernitana. A segno Galli e Sune Andersson, nazionale svedese campione olimpico nel 1948 e terzo ai Mondiali del 1950.

L’ultima volta che la Salernitana ha fatto visita alla Roma è datata 12 settembre 1998. Quel giorno i granata tornano a giocare una partita di Serie A dopo cinquant’anni. L’Olimpico è preso d’assalto da migliaia di salernitani che danno spettacolo sugli spalti lasciando a bocca aperta i colleghi romanisti. Il match rappresenta anche la sfida tra il maestro Zeman e l’allievo Delio Rossi. Infatti, lo spettacolo non delude le aspettative con occasioni da gol da una parte e dall’altra. Il risultato si sblocca al 41’: punizione di Breda per Tosto che mette il pallone in mezzo su cui arriva Song per il vantaggio granata. Il settore ospiti esplode di gioia e incredulità, mentre Song e compagni festeggiano con una danza africana. Poco dopo, Fusco viene ammonito per la seconda volta dall’arbitro Bolognino per aver allontanato il pallone a gioco fermo. In superiorità numerica, la Roma ribalta il punteggio nella ripresa. Una doppietta di Paulo Sergio e un gol di Totti fissano il punteggio sul 3-1. In mezzo, una traversa colpita da Breda su una punizione dalla distanza che aumenta il rammarico per una sconfitta immeritata.

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