di Vanni Vignes
Premessa d’obbligo. Non siamo tecnici. Non abbiamo il tesserino di Coverciano. Ci limitiamo a fare delle considerazioni tecniche, in base a quella che può essere la nostra visione del calcio. Certamente fallace, ma resta il nostro punto di vista. La Salernitana che viene fuori dal mercato estivo 2021-22 è certamente una squadra non completa, sia dal punto di vista numerico che qualitativo. Eccezion fatta per l’alieno Franck – le Roi – Ribery, Simy, Strandberg e Belec e per alcuni giovani elementi di sicuro avvenire (leggi Bonazzoli, Ruggeri), questa rosa fatta soprattutto di cuore e grinta non può reggere l’urto della serie A. Onestamente è così, al di là di qualche commento mieloso di circostanza.
Fatta questa premessa e sicuri che Castori ci tiene a questa salvezza come ad un pezzo della sua stessa vita, andiamo avanti e cerchiamo di capire come l’alieno potrà aiutare davvero la Salernitana nella sua mission impossible della salvezza. Innanzitutto dobbiamo attendere di capire in quali reali condizioni fisiche Ribery è giunto a Salerno. Tutto lascia pensare che – essendo un professionista con la maiuscola – abbia continuato ad allenarsi di par suo in palestra. Ma ora è il momento del confronto con la squadra e con i 90 di gioco. Di certo inizierà con un minutaggio parziale, per entrare nella giusta condizione.
Ora però parliamo anche della questione tattica. Ribery nasce come esterno ma essendo dotato di mezzi tecnici superiori alla media, può tranquillamente ricoprire più ruoli. L’idea dominante in questa fase iniziale della sua esperienza salernitana è che possa essere impiegato da Castori come seconda punta al fianco di Simy o Bonazzoli. Versione prudente questa. Viceversa, in un’ottica più spregiudicata, la coppia Simy-Bonazzoli (ben assortita fisicamente e tecnicamente) potrebbe essere supportata da un Ribery trequartista, collocato a ridosso delle due punte avanzate.
Probabile anche che Castori lo possa utilizzare in entrambe le situazioni, a seconda dell’avversario e dell’andamento della partita. Fatto sta che a Salerno continuiamo a sognare ad occhi aperti, senza usare la playstation. Scusate se è poco!