Domani pomeriggio si chiude il ciclo terribile della Salernitana che affronta il delicato scontro diretto contro il Cagliari. Le sfide contro la formazione sarda sono spesso state decisive per i destini di entrambe le squadre e lo sarà ancora una volta. Il bilancio delle gare giocate a Salerno parla di nove successi granata, tre pareggi e cinque vittorie rossoblù.
La prima visita del Cagliari a Salerno risale al campionato di Prima Divisione 1929-30. Sul campo di Piazza d’Armi, la Salernitana, priva del portiere titolare Gabardi, squalificato e con il giovane Menditti tra i pali, non va oltre lo 0-0. La stagione seguente la sfida tra Salernitana e Cagliari è già decisiva. Le due squadre, infatti, si affrontano nella finale meridionale per la promozione in Serie B. La Salernitana si prepara alla sfida con la difesa migliore del campionato con appena 13 gol subiti. Lo stadio Littorio è preso d’assalto da migliaia di tifosi biancocelesti ed in molti assiepano le colline e i palazzi circostanti l’impianto. Tra il pubblico anche l’ex calciatore della Salernitana, Nicola Aliberti, che guida il tifo e distribuisce cornetti rossi portafortuna. In campo, biancocelesti di casa e rossoblù sardi si affrontano a viso aperto. La Salernitana sblocca la partita già all’11’ con Terno. Il Cagliari risponde alla mezzora con l’1-1 di Ossoinach. Nonostante il tifo incessante del pubblico, il risultato non cambia fino al triplice fischio. Nel match di ritorno a Cagliari, la Salernitana segna al 31’ con Miconi, ma è rimontata nella ripresa dai gol di Pulicheddu e Filippi, entrambi propiziati da errori del portiere campano Lipizer. Su quest’ultimo nel dopo partita iniziano a circolare voci di una possibile volontarietà nel penalizzare la propria squadra, alimentate dal suo mancato rientro a Salerno. Vi tornerà mesi dopo, dove confesserà ad alcuni tifosi che l’allora presidente della Salernitana, il colonnello Chiari, nell’intervallo di Cagliari aveva invitato la squadra, ed in particolare Lipizer, di favorire la vittoria dei sardi. Il motivo è il grande sforzo economico che avrebbe richiesto la partecipazione al campionato di Serie B. Il giorno dopo la finale, dalla FIGC emerge la notizia che la Salernitana sarà ammessa d’ufficio alla B per le modifiche ai format dei campionati 1931-32. Nelle settimane successive, la federazione fa dietrofront in quanto l’attuazione di tali modifiche richiede maggior tempo. Sfuma così il sogno della Serie B. Salernitana e Cagliari tornano ad affrontarsi nel 1937-38 in Serie C. I campani, in corsa per vincere il girone, umiliano i sardi con un pesante 5-0. Il successo è firmato da una doppietta di Zambianchi e dalle reti di Lazzarini, Corsanini e Iacovazzo.
Nel 1952-53 la sfida si gioca per la 31° giornata di Serie B. Al Vestuti, il Cagliari cerca punti per la promozione, mentre la Salernitana è già salva. Per questo motivo, la federazione invia un commissario di campo a vigilare il regolare andamento del match e prevenire accordi. Anche le assenze dei titolari D’Ambrosi, Kincses e Fragni erano viste con sospetto dai dirigenti federali. Peccato che il primo era squalificato e gli altri due infortunati da tempo. I tifosi granata desiderano spegnere le speranze di promozione del Cagliari, ricordando la finale del 1931. Sul campo, la Salernitana parte bene ma spreca due occasioni con Taccola e Massagrande. Dalla tribuna, due tifosi inveiscono contro i dirigenti granata per aver venduto la partita. I due vengono smentiti dopo poco dal gran gol di Massagrande che decide la partita e spegne le velleità di promozione cagliaritane. Il Cagliari si riscatta la stagione seguente espugnando per la prima volta Salerno. È un gol in contropiede di Gennari a mandare ko la Salernitana dopo undici minuti. Eppure, i granata hanno assediato l’area cagliaritana per quasi l’intera partita producendo, però, solo tre ghiotte occasioni da rete: un tiro di Kincses salvato sulla linea, un rigore non concesso per fallo su Massagrande ed una girata di Robotti salvata miracolosamente dal portiere ospite. La Salernitana presenta inutilmente reclamo perché l’arbitro Piemonte è stato “incapace di assolvere il suo mandato”, in quanto zio dell’ex calciatore granata Bruno Piemonte licenziato mesi prima dal club campano. La Salernitana torna a battere il Cagliari tra le mura amiche nella prima giornata di Serie B 1954-55. I granata danno tutto per avere la meglio dei più quotati avversari e, grazie alla doppietta di Fioravanti, intramezzata dal pari di Sanna, festeggiano la prima vittoria della stagione. Il match del 1955-56 si conclude con un pareggio per 1-1. Al vantaggio ospite di Sanna al 59’, in sospetto fuorigioco, risponde dieci minuti più tardi un bolide di Acconcia da fuori area, molto contestato perché pare non abbia varcato totalmente la linea di porta. L’arbitraggio del direttore di gara, Smorto, trova il suo culmine in un curioso episodio accaduto al 63’. Una punizione del granata Barchiesi è fermata nettamente con la mano da un calciatore in barriera, ma l’arbitro fa proseguire scatenando l’ira del pubblico. Tra sonori fischi vengono sedati alcuni tafferugli sugli spalti. Intanto, uno spettatore riesce ad entrare in campo, venendo sgambettato dal cagliaritano Bertoli e fermato dalle forze dell’ordine. L’arbitro Smorto si blocca dalla paura, venendo abbracciato da un calciatore del Cagliari che gli affretta il passo. I due iniziano a correre insieme verso il sottopassaggio degli spogliatoi, inseguiti dal tenente di polizia Parasole che ha intenzioni tutt’altro che malevoli. L’intero stadio resta di stucco alla fuga senza motivo dell’arbitro. Dopo qualche minuto, Smorto ritorna in campo a testa bassa tra le risate del pubblico.
Le strade di Salernitana e Cagliari tornano ad incrociarsi nel 1987-88 in Serie C1. Al Vestuti, i granata si aggiudicano la vittoria, facilitata dall’espulsione in avvio del rossoblù Pulga, grazie ad un gol di Campilongo. L’anno dopo è il Cagliari ad uscire vincitore dal Vestuti. Il 2-1 sardo è firmato da Giovannelli e Cappioli, con il provvisorio pareggio granata di Di Bartolomei. Al triplice fischio i tifosi granata contestano il tecnico Pasinato, esonerato l’indomani e rimpiazzato da Leonardi. La Salernitana ospita il Cagliari per la prima volta allo stadio Arechi nel 1997-98. Davanti a circa 30.000 spettatori, i granata di Delio Rossi si aggiudicano i tre punti grazie ad una rete di Tosto. Con ben 17 punti di vantaggio sulla quinta, la Salernitana mette una seria ipoteca sulla promozione in A. In massima serie, il match casalingo contro il Cagliari è uno scontro salvezza. La Salernitana sblocca il punteggio al 10’ con Belmonte. Nonostante abbiano il controllo del gioco, i granata si fanno raggiungere in chiusura di primo tempo dal pareggio di Macellari. Il Cagliari cresce e nella ripresa ribalta il risultato con una doppietta di Muzzi. L’1-3 non soddisfa il pubblico che contesta i granata al triplice fischio. Il ritorno al Sant’Elia è in programma alla terzultima di campionato. La Salernitana è reduce dalla bella vittoria contro la Juventus e crede nella salvezza. A Cagliari, un gol di Di Vaio porta in vantaggio i granata al 26’, ma poco dopo Mboma pareggia. Nel finale di partita, Beretta sigla una doppietta regalando il successo per 3-1 al Cagliari che può festeggiare la salvezza con due turni d’anticipo. L’abbraccio a fine gara tra Grassadonia e Scarpi fa arrabbiare i tifosi granata vedendo un chiaro “tradimento” da parte del difensore nativo di Salerno. La Salernitana, costretta a vincere le ultime due partite, vedrà svanire la Serie A con l’amaro pareggio di Piacenza.
La Salernitana si riscatta nel 2000-01 battendo per 2-1 il Cagliari sia in Coppa Italia sia in campionato. Nel 2001-02 la Salernitana vince di misura sul Cagliari grazie ad un gol di Olivi, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Soviero. Nella stagione seguente, il Cagliari espugna un Arechi deserto battendo i granata per 2-1. La sconfitta sancisce la matematica retrocessione in C1 della Salernitana, revocata poi in estate in seguito al Caso Catania. Il Cagliari torna a Salerno nel giorno dell’Epifania 2004. I sardi si portano sul doppio vantaggio con Zola e Suazo, ma la Salernitana non è al tappeto. I granata accorciano le distanze poco prima dell’intervallo con Longo, poi nella ripresa una doppietta di Di Vicino nel giro di pochi secondi ribalta tutto per il 3-2 finale. Il match di ritorno può valere, in caso di vittoria per entrambe, la salvezza per la Salernitana e la promozione per il Cagliari. Il gol di Nomvethe illude i granata, rimontati nella ripresa. Il Cagliari festeggia la Serie A, mentre alla Salernitana manca un solo punto per essere salva. Clima incandescente all’Arechi per il match del 2015-16. Alla vigilia di Natale, il Cagliari conquista i tre punti grazie ai gol di Giannetti e Tello. Proprio in occasione del raddoppio, il colombiano va a festeggiare vicino la bandierina sotto la Curva Sud. Pubblico e calciatori granata sono irritati dall’esultanza, ritenuta provocatoria. Si accende una rissa in campo ed a farne le spese sono i granata Rossi e Sciaudone e i rossoblù Tello e Melchiorri ai quali viene sventolato il cartellino rosso. Il Cagliari si aggiudica anche il match di ritorno che vale la promozione in A. La Salernitana, invece, dovrà attendere i playout per garantirsi la salvezza.