di Giuseppe Barbato

Tutto ritorna in bilico: così si potrebbe riassumere la 24^ giornata, in attesa del monday night granata. Finora sono stati segnati solo 19 gol ma quasi tutti molto pesanti e con risultati che sia in testa sia in coda hanno riaperto i giochi, con prospettive interessanti. La notizia della settimana è la vittoria del Milan nel derby; la doppietta di Giroud in tre minuti nasce dall’atteggiamento conservativo dell’Inter nell’ultima mezzora di gioco, con cambi di Inzaghi inspiegabili. Completa l’opera la sufficienza, in entrambi i gol, di Handanovic che poteva fare meglio su entrambi i gol. Se ne avvantaggia il Napoli che sbanca Venezia, non senza difficoltà perché ha bisogno di un’ora per sbloccare la gara col solito Osimhen; in pieno recupero è Petagna a chiudere i giochi. Adesso la classifica, nei primi tre posti, dice Inter 53 (con una gara da recuperare), Napoli e Milan 52. Dietro si posiziona la Juventus che scavalca l’Atalanta al quarto posto e batte il Verona coi gol dei colpi di mercato di gennaio: Vlahovic e Zakaria. In questi giorni molti si sono chiesti se la Juve possa rientrare nella corsa scudetto. La domanda corretta è capire se saprà cambiare passo e offrire un gioco più convincente: in questi primi 90° si sono visti segnali interessanti, con il resto della squadra che ne ha beneficiato.

L’altra grande notizia della settimana è il tonfo casalingo dell’Atalanta, contro un Cagliari che senza centravanti si è presentato con un centrocampo folto e il solo Gaston Pereiro davanti. Ha avuto ragione Mazzarri: la sua squadra, al netto delle contestate decisioni arbitrali, ha legittimato il risultato grazie a una grande determinazione e a una fase difensiva perfetta. Questo risultato complica le cose per i nero-azzurri e rimette tutto in discussione per la zona salvezza, con la quota che si alza: adesso al terzultimo posto c’è il Venezia. Nella parte bassa risalgono anche Sampdoria e Udinese. Prima affermazione per Giampaolo che mortifica il Sassuolo con un netto 4-0: è la partita perfetta dei suoi, a cominciare dai nuovi acquisti che incidono tutti. Segnano Conti e Sensi, poi Rincon a centrocampo detta i tempi con grande sapienza. Nel finale ritrova anche il gol di Candreva che si è ben disimpegnato nel suo nuovo e vecchio ruolo di mezzala, dove proprio Giampaolo lo aveva fatto giocare a Cesena. Unica nota stonata è l’infortunio, forse grave, a Manolo Gabbiadini. I friulani, con due gol nel recupero, battono il Torino: match brutto e destinato allo 0-0 ma Vanja Milinkovic-Savic, con due errori gravi, vanifica un risultato che sembrava già scritto. Prima vittoria per la gestione Cioffi che vede un po’ di luce e allontana gli spettri. Se un fratello piange l’altro sorride: Sergej sblocca la Lazio, in trasferta a Firenze, poi si scatena Immobile: segna e provoca l’autorete di Biraghi. Sarri tiene in piedi una barca che rischiava di sbandare, dopo un mercato inadeguato e la contestazione contro la società, con una prestazione importante. Di contro Italiano deve ancora trovare le giuste contromisure alla cessione, sanguinosa, di Vlahovic.

Si sono registrati anche due 0-0. Il primo è quello del Dall’Ara tra Bologna ed Empoli: nel primo tempo le due squadre ci provano, con legni e occasioni da entrambi i lati. Nella ripresa i ritmi si abbassano le squadre si accontentano e muovono la classifica. Il secondo è quello tra Roma e Genoa: qui, in realtà, un gol era stato segnato ma il VAR ha ravvisato un fallo di Abraham a inizio azione che vanifica la marcatura di Zaniolo. Oltre la rabbia, comprensibile, dei giallorossi c’è un match che nel secondo tempo è stato a senso unico, complice anche il rosso a Ǿstigård che ha costretto il Genoa a rivedere il piano, ben congegnato e attuato, del primo tempo. Blessin porta a casa il secondo 0-0 consecutivo ma la sua squadra lascia una buona impressione sul fronte dell’organizzazione e delle idee. Sarà una brutta gatta da pelare per la nuova Salernitana che settimana prossima andrà a Marassi.

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