L’esercizio che amava fare l’impareggiabile investigatore Sherlock Holmes era semplice: due indizi fanno una prova. E così scattava la sua indagine, molto spesso coronata dal successo. Quella degli indizi è una regola praticamente esatta, al netto delle eccezioni che la confermano. Tutti possiamo cadere in errore ma quando gli indizi non sono due, ma di più, allora il dubbio viene spontaneo.

La vicenda del trust e della Salernitana – figlia “illegittima” del papocchio tutto italico della multiproprietà – non si avvia ad una conclusione. E lo fa nel modo peggiore possibile, ossia negando al popolo granata quel minimo di informazione, trasparenza e chiarezza che riavvicinerebbe i tifosi salernitani all’ex (?) proprietà composta dal duo Lotito-Mezzaroma. Ma è proprio qui che sorge il dubbio. Se gli ex proprietari della squadra granata dovevano cedere tutto in mano al trust per consentire una operazione di vendita all’insegna della trasparenza e della più assoluta indipendenza, come mai il direttore generale Angelo Fabiani risulta ancora al comando? Non sarebbe stato meglio farsi da parte per consentire a chi sta operando per la cessione della società di operare in maniera del tutto autonoma e svincolata? Domande – queste – a cui nessuno (probabilmente, sic!) darà risposta.

Il secondo dubbio viene poi dal modus operandi del trust. Le offerte presentate entro i termini indicati e avallati dalla Figc sono state giudicate non congrue. Ovviamente nel comunicato stampa diffuso nelle scorse ore, non si fa alcun cenno ai promotori di queste offerte nè tantomeno ai dettagli ed alla motivazione della non congruità delle stesse. Perchè non si fa chiarezza? Perchè non dire nomi, cognomi e cifre, visto che ormai le offerte sono state cassate?

Ed infine il terzo e ancor più amaro dubbio. Il 31 dicembre arriverà inesorabile ed in città sono in molti a ritenere che non sarà quella la data entro la quale la Salernitana avrà una nuova proprietà. Già perchè tanti tifosi temono che il trust possa continuare a gestire questa situazione da amministrazione controllata, chiedendo un’altra proroga alla federazione. E questa, per non incorrere in una querelle legale, potrebbe acconsentire, vanificando di fatto le speranze della tifoseria di avere finalmente una nuova proprietà cui affidare i sogni di salvezza e la programmazione del futuro. La speranza – non lo nascondiamo – è che si possa venire smentiti dai fatti. Che ad oggi stanno a zero.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui