Quando dal rettangolo verde ci si sposta sui tavoli poco gradevoli della giustizia ordinaria e sportiva non è mai un successo. Anzi, è una sconfitta per il mondo del calcio nel suo insieme. Ma tant’è. La notizia giunta ieri a Salerno dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza a carico della Lazio e della Salernitana (precedente gestione) ha creato non poca fibrillazione nell’animo dei tifosi. Visto che – come uno stato di diritto impone – si è colpevoli solo con una condanna definitiva, per ora ci limiteremo come quotidiano d’informazione a raccontare quanto accade, evitando di dare spazio e volume a illazioni o rumors. Non interessa, sinceramente, alimentare un clima ancora più acceso rispetto a quanto già non sia.

Quello che interessa – invece – è che si faccia quanto prima chiarezza e si arrivi alle debite conclusioni, in uno senso o nell’altro. Qualora le ipotesi di reato venissero confermate in testa ai precedenti dirigenti granata, è necessario – e sottolineo necessario – che tutto l’ambiente faccia corpo unico attorno al presidente Danilo Iervolino affinchè questa circostanza non venga a colpire – seppure in modo indiretto – la Salernitana e i suoi tifosi.

Non vorremmo infatti che per colpe altrui l’attuale società e la squadra diretta da mister Sousa potessero incappare in qualche forma di penalizzazione. Sarebbe assurdo pagare “debiti” contratti da altri. A nessuno venga in mente di toccare la Salernitana, nè oggi, nè domani, per situazioni pregresse. Chi ha sbagliato paghi. Punto. Ma la squadra granata e la sua attuale dirigenza vanno tutelate in ogni modo e in ogni sede opportuna.

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