di Giuseppe Barbato

Torna di attualità il tema della convenzione dello stadio Arechi. Tante le ragioni di interesse: i lavori per la ristrutturazione dell’impianto, dopo i fondi stanziati dalla Regione Campania; i rapporti tra la Salernitana e Palazzo di Città; la volontà del club granata di chiedere la licenza UEFA. La richiesta andrà fatta entro il 30 aprile ed è necessario che la convenzione sia già effettiva. Qual è la situazione a oggi? SalernitanaLive, con quest’approfondimento, risponde a questa domanda. Raccoglie dei contributi che danno il quadro della situazione e alcune voci di commento alla vicenda.

Un primo contributo l’abbiamo chiesto a Rino Avella, presidente della commissione sport del Comune di Salerno. Con lui entriamo nel merito della convenzione e dei rapporti tra le parti.

Qual è lo stato dei lavori per la convenzione dell’Arechi?

In questo momento il comune di Salerno ha adempiuto a tutti i passaggi e ha inviato alla convenzione alla Salernitana, comunicandolo all’A.D. Milan e al presidente Iervolino. Non c’è nessuna perplessità da parte del comune per quanto riguarda la convenzione. La Salernitana la valuterà e invierà eventuali correzioni oppure andrà in giunta per l’approvazione definitiva. Potrebbe esserci un passaggio in consiglio comunale ma non è obbligatorio.

Qual è il ruolo della commissione sport in questa vicenda?

La commissione non ha ruolo. C’è un’interlocuzione diretta tra il sindaco Napoli, che ha anche la delega all’assessorato allo sport, e la Salernitana. Bisogna considerare anche i fondi messi in campo dalla Regione per la ristrutturazione dello stadio. Quindi c’è anche un’interlocuzione con la regione e il consulente Marotta, nominato dal Comune per verificare la situazione.

Un commento a questa vicenda ci giunge da parte di Roberto Celano, capogruppo di Forza Italia a Palazzo di città. Lo riportiamo integralmente:

Si proceda immediatamente a porre fine all’interminabile telenovela dalla sottoscrizione della convenzione per la concessione dello Stadio Arechi alla Salernitana. È paradossale che un’Amministrazione fallimentare in merito alla realizzazione ed alla manutenzione dell’impiantistica sportiva, continui, con rinvii ingiustificabili, a procrastinare la sottoscrizione della convenzione per la concessione pluriennale dello stadio Arechi alla Salernitana. La principale società calcistica attende, ormai da troppo tempo, la suddetta convenzione per investire milioni di euro per ammodernare l’impianto, anche al fine di poter ospitare eventi internazionali per cui va chiesta licenza UEFA da presentare non oltre il 30 aprile. È assurdo che un’Amministrazione, inerte in ogni campo, ostacoli, con la sua lentezza e con incomprensibili atteggiamenti ostativi, una intraprendente ed ambiziosa società che, finalmente, appare attenta a dare risposte alla grande passione della splendida tifoseria salernitana.

In merito abbiamo chiesto un parere a Riccardo Santoro, presidente del Centro di Coordinamento Salernitana Clubs.

Presidente, qual è la linea del CCSC sul tema della convenzione?

Da parte nostra c’è fiducia, noi abbiamo ricevuto ottime notizie da parte di entrambe le parti e sappiamo che la convenzione è già pronta. Il dialogo con società e amministrazione è continuo. In merito possiamo anticipare che domani a Cuore Granata (la trasmissione curata dal CCSC che va in onda il giovedì sera su LiraTV n.d.a.) avremo ospite Rino Avella che ci darà tutti i chiarimenti del caso. Solo allora avremo un quadro completo della situazione e diremo la nostra con un comunicato.

Riteniamo giusto anche condividere una nostra riflessione sul tema. Il rapporto tra decisori politici e società sportive è estremamente delicato, parliamo di uno dei pochi temi che suscita interesse nella comunità in un’epoca di disinteresse nei confronti della politica. Si tratta di un campo minato, difficile da percorrere. Il dibattito che si sta svolgendo a Milano, attorno allo stadio di San Siro e al desiderio di Milan e Inter di costruire nuovi impianti, parla chiaro. A Salerno c’è una società che ha grandi ambizioni e per farle vuole dotare la Salernitana di strutture all’altezza, nonché di rimettere la città al centro del calcio italiano. Lo ha dimostrato portando a Salerno la finale del campionato Primavera e della Coppa Italia femminile, lavorando ai fianchi in Lega Serie A. Queste due manifestazioni sono le prime di rilievo, dopo anni di tentativi fallimentari per portare una selezione nazionale all’Arechi.

La convenzione, volta anche al conseguimento della licenza UEFA, è uno dei passaggi necessari. Determinati obiettivi sono raggiungibili soltanto mettendo insieme interesse privato e interesse pubblico. Il raffronto con le istituzioni è necessario. Qui si pone il problema: c’è una delle due parti che sta tirando la corda? Al momento non è così e non deve essere così. Tifoseria e stampa devono agire come watchdog, valutando opportunamente tutto non facendosi ingannare dal tifo o dalle correnti politiche. La Salernitana finora sta agendo in maniera opportuna, affidandosi a comprovati professionisti nel settore e rispettando la grammatica istituzionale. Palazzo di Città ha il dovere di esprimere riserve e contrarietà, è il suo ruolo, ma sempre tenendo a mente l’interesse pubblico. Anche da un rapporto diverso, dopo anni di conflitti e contese, passa la nuova era della storia granata che tutta Salerno auspica fin dal primo giorno della presidenza Iervolino.

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