di Giuseppe Barbato

I dati dicono che la Cremonese ha meno punti rispetto a quanto produce. Alvini ha trasmesso idee, motivazioni e organizzazione. Contro l’Udinese hanno disputato un’ottima gara, la differenza in classifica è determinata dai dettagli. Ci sono squadre che partono forte, altre che producono gioco ma non lo trasformano in punti. Ma il valore del prossimo avversario è fuori discussione

Così si è espresso Davide Nicola oggi in sala stampa, parlando dei grigio-rossi che domani scenderanno in campo all’Arechi. Pretattica oppure realtà? Partiamo dal dato generale. La Cremonese, così come pensata da Alvini, ha due presupposti di fondo: la difesa a tre e l’aggressività molto alta. Il passaggio da una difesa a 4, com’era con Pecchia, a quella attuale ha richiesto l’acquisto di diversi innesti, con giocatori che siano in grado di accompagnare la manovra in una certa maniera.

Primo per tutti Vlad Chiricheș: il centrale rumeno è uno dei più performanti per quanto riguarda possesso palla, sia conduzione sia passaggio, e duelli individuali. Senza di lui sono mancati dei riferimenti ed è cambiato il modo di impostare: la conduzione è più affidata ai braccetti, Aiwu e Lochosvhili. Interessante il contributo del georgiano che passa meno la sfera ma con più qualità, tre passaggi chiave nelle ultime due gare, e soprattutto più vicino alla porta avversaria. Un lavoro simile a quello che in granata fa Fazio.

Dalla metà campo in su il lavoro di costruzione è affidato ad Ascacibar, primo per tocchi nella squadra, e a Sernicola. Ne abbiamo già parlato mercoledì ma è giusto aggiungere un aspetto: rispetto a Valeri si giostra lungo tutta la fascia e crossa da ogni posizione. Non è sempre efficace ma Bradaric non può permettersi di lasciargli spazio. Il dato dei gol non è esaltante ma va proporzionato alla costruzione offensiva. La Cremonese è sesta per tiri effettuati, 172, dai quali ha prodotto 13.34 xG, ed è terzultima per possesso palla (22’41). Cosa vuol dire? Lo ha spiegato oggi Alvini stesso: mi piace un calcio verticale, questa è l’idea.

Finora è mancato il gol ma soprattutto Cyril Dessers, cannoniere della Conference League e arrivato in Italia con molte aspettative. Domani non ci sarà e non è escluso che Alvini riproponga Cristian Bonaiuto. Domenica scorsa, da subentrato, ha giocato alla grande dando imprevedibilità alla manovra. Senza un riferimento in area si è mosso a tutto campo, creando per i compagni con dribbling e passaggi chiave, e cercando più volte lui stesso la conclusione. Questa novità potrebbe essere un problema per la Salernitana, soprattutto per Daniliuc che dovrà leggere la situazione senza lasciare spazio agli inserimenti di Okereke o dei centrocampisti. Fondamentale sarà il supporto dei braccetti e di Radovanovic, com’è stato a Roma.

In fase di non possesso la Cremonese partiva con l’idea di aggredire molto forte, molto alto e uomo su uomo. Resasi conto di non poterlo sostenere ha abbassato il baricentro, sebbene abbia dei picchi atletici molto importanti. Infatti è quarta per quantità di scatti effettuati nel corso del match, la Salernitana è quartultima. Quindi ha adottato un percorso simile a quello dei granata, ciò potrebbe favorirci perché Fazio e compagni hanno maggior tasso tecnico. Tuttavia la grande verticalità della Cremonese impone un atteggiamento accorto. L’Udinese nei primi 20 minuti ha dominato la gara, aggredendo altissima ad alti ritmi e ripartendo a grande velocità. Appena ha cercato di gestire i grigio-rossi sono saliti di colpi, con una crescita importante nella ripresa.

Inoltre con il recupero di Carnesecchi la squadra ne ha beneficiato sia come gestione del reparto sia come rendimento complessivo. Con Radu in porta la squadra subiva moltissimi tiri in porta, si è visto soprattutto contro Lazio e Napoli. Ancora oggi i portieri della Cremonese sono primi per parate effettuate. L’atteggiamento più guardingo ha portato meno gol subiti e quindi gare con poche marcature a tabellino. Non a caso le ultime due si sono concluse 0-1 e 0-0. Morale della favola? È lecito aspettarsi una partita con poche reti e molti scontri individuali che indirizzeranno il match. Come Salernitana-Spezia, per certi versi. La capacità dei granata di trovare spazi e finalizzarli, diversamente a due settimane fa, potrà indirizzare la partita verso Salerno senza troppi patemi.

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