Appena un anno fa, pur con l’arrivo di un campione come Franck Ribery, la tifoseria di Salerno non aveva la possibilità di godersi la serie A. La vicenda societaria, i pochissimi soldi a disposizione per fare il mercato, l’assenza di ricambi all’altezza dei titolari, la gestione quotidiana affidata a trustee ed ex Generali della Guardia di Finanza e le quattro sconfitte in quattro partite (con 2 gol segnati e ben 12 incassati) erano elementi tali da giustificare il malumore generale. Intendiamoci: il pubblico non ha mai abbandonato la squadra, anzi l’ha sostenuta con passione a tratti commovente garantendo numeri da big europea. Ma nessuno era riuscito a godersi in pieno la gioia per la serie A ritrovata 23 anni dopo l’ultima apparizione. Oggi si parla invece di investimenti pari a 45 milioni, del valore complessivo della rosa quantomeno decuplicato, di 15 calciatori acquistati (ben 9 a titolo definitivo), di una Salernitana nella zona sinistra della classifica, guidata da un signor allenatore come Nicola, con un dirigente dal sicuro avvenire come De Sanctis e un presidente, Iervolino, che a breve incontrerà stampa e tifosi per parlare di settore giovanile, marketing, strutture, gestione dello stadio e iniziative a 360°.

Ad agosto proprietà e ds si sono scatenati, mettendo a disposizione dello staff tecnico gente come Vilhena, Candreva, Dia, Daniliuc e Piatek che ha consentito di alzare l’asticella e cambiare gli obiettivi. “La zona sinistra, Salernitana subito dopo le big” ha detto Iervolino senza giri di parole. Ed in effetti, nell’undici di base e sulla carta, la Salernitana sembra superiore a molte delle dirette concorrenti e con il fattore entusiasmo che può mettere altro fieno in cascina. Erano in 26mila a Roma per l’esordio in campionato, 1000 a Udine, 20000 con la Sampdoria e 3000 a Bologna in una gara giocata di giovedì sera. Saranno almeno 18000 pure con l’Empoli per un altro scontro diretto da vincere a tutti i costi per presentarsi alla gara con la Juventus con un bottino di 8 punti. In pratica quanto fatto in tutto lo scorso girone d’andata: 4 con Castori, 4 con Colantuono. E sarebbe un record storico per i colori granata, così come la lunga striscia di imbattibilità in campo esterno: Sampdoria, Udinese, Atalanta, Empoli, ancora Udinese e Bologna, ultimo ko ad inizio aprile in quel di Roma dopo aver dominato per 80 minuti. Certo, fondamentale restare con i piedi per terra e non alimentare aspettative eccessive che portino a commentare con amarezza un eventuale pareggio casalingo o un fisiologico ko esterno. Ma questa Salernitana, con una proprietà del genere e una tifoseria determinante, può essere la mina vagante della serie A e la nuova stella del Sud.

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