Ieri sera, in occasione della presentazione del 17° Torneo Amici dei Bambini a Milano, il DS della Salernitana Walter Sabatini ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Il dirigente granata ha ribadito ancora una volta l’amore per la Salernitana e i suoi tifosi, oltre a caricare i propri calciatori in vista della sfida di stasera contro l’Inter. “Andiamo a San Siro e vinciamo!”, ha esordito così Sabatini sulla falsariga di Aliberti che, alla vigilia del match contro i nerazzurri del 1998-99, dichiarò: “A Milano per vincere!”. Sabatini ha poi proseguito: “Io parto dal presupposto che le partite vanno giocate per essere vinte. Il fatto che la Salernitana è ultima in classifica non mi condiziona in una previsione del genere. Non faccio nessun pensiero sulla crisi dell’Inter, piuttosto lo faccio sui miei giocatori e sul lavoro straordinario di Nicola e dei suoi collaboratori. Sta allenando un gruppo di ragazzi molto motivati, molto determinati e tenaci in tutto quello che fanno. Faccio riferimento alle loro qualità. Non credo alla crisi dell’Inter, in quanto è un naturale assestamento di condizione della stagione. Faccio affidamento sulla grande voglia di tirarsi fuori da questa situazione che hanno i nostri giocatori e il nostro allenatore. Li vedo tutti i giorni lavorare e mi fido moltissimo. Noi abbiamo bisogno di pensieri arditi perché con la timidezza non si risolve nulla. L’allenatore è allineato a questo pensiero ed anche lui vuole con grande caparbietà condurre il gruppo ad un risultato. Penso si notino già miglioramenti rilevanti. Siamo un gruppo che mano mano si sta assemblando e sta diventando una squadra. Andiamo a giocare per vincere, sappiamo di giocare a San Siro contro l’Inter, ma il pensiero di poter vincere una partita non possiamo farcelo mancare altrimenti è inutile fare questo mestiere”.

Il DS granata si è poi soffermato sulla questione Ribery, già smorzata in conferenza stampa da Nicola: “Ribery è un grande compagno di squadra perché in allenamento aiuta i compagni, li consiglia, li rimprovera. E’ molto partecipe, attivo, non è un campione che si è messo in disparte e aspetta lo stipendio. E’ un calciatore ancora in grado di cambiare il corso di una partita. Certo, ha avuto un incidente, ma ho avuto altri calciatori protagonisti di episodi simili. L’importante è che non si sia fatto male ed è l’unica cosa che interessa a me e a tutti”.

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