di Giuseppe Barbato
Ochoa 10: almeno sei parate di alto profilo e il primo gol del Milan è frutto più della disastrosa linea difensiva che della sua uscita. Il capolavoro della sua partita è sulla girata al volo di Giroud, parata da campione.
Lovato 4: al 45° l’unica azione corretta della partita, quando accorcia su Giroud e recupera palla. Per il resto totalmente spaesato e inadatto, segno di un giocatore assente sul versante dell’atteggiamento (62′ Daniliuc 6. Era la sua partita e l’ha dimostrando, contenendo difensivamente il Milan e lavorando di fisico e di fino su Leao)
Radovanovic 4: conscio dei suoi limiti in velocità ha lavorato sulla posizione e la linea difensiva ma ha sbagliato ogni scelta, stava anche provocando un autogol.
Fazio 4.5: una brutta giornata anche per il Comandante. Ciò che perplime di più sono i tanti errori gratuiti in fase di costruzione, non da lui. Difensivamente fa qualcosina in più ma non basta.
Sambia 6: non aveva mai giocato e ha affrontato la fascia sinistra più forte della Serie A, difensivamente ha sofferto ma doveva prendere le misure. In attacco ha spinto e cercato i movimenti giusti, avrebbe meritato il gol (83′ Valencia s.v. Schierato come esterno di fascia, lontanissimo dalla porta ha provato a disimpegnarsi comunque. Generoso).
Lassana 5: l’assist a Bonazzoli salva una bruttissima prestazione, a differenza dell’anno scorso non ha il passo né la posizione per stare all’altezza di Tonali e Bennacer.
Bohinen 7: dei giocatori di movimento è stato il migliore, nonostante la costruzione non passi mai da lui. Non sbaglia un passaggio, scherma quando può e tiene quel minimo di organizzazione fondamentale per sopravvivere. La Salernitana ha bisogno di lui ma non lo capisce (83′ Kastanos s.v. Giusto due palloni giocati e nulla più).
Vilhena 5.5: l’olandese prova a giocare la sua partita, fatta di gestione del pallone e inserimenti. In alcuni frangenti rari illumina il gioco, in altri risulta assente ingiustificato (62′ Bonazzoli 7. Lo sguardo verso la tribuna dopo il gol dice tutto: un giocatore con il sangue agli occhi che si sente importante e lo dimostra).
Bradaric 6,5: il croato si fa vedere sempre, è il giocatore più propositivo dei granata e Calabria deve sfoderare il meglio di sé per contenerlo. A fine primo tempo non ha creduto al gol e ha perso l’occasione d’oro per sbloccarsi.
Dia 5: non può fare solo il centravanti d’area, soprattutto con avversarie strutturate che ti concedono poco. Oggi è emerso il grande limite del senegalese cioè la sua assenza in fase di ripiegamento e raccordo con i compagni.
Piątek 5: non basta sudare e sbuffare, dei due centravanti ha fatto qualcosina in più ma non basta. Resta sempre limitato l’apporto del polacco e l’interazione con Dia ancora lontana.
Nicola 4.5: da un lato si comprende l’atteggiamento spavaldo, l’intenzione di giocarsela sempre e comunque. Però se prendi due gol in un quarto d’ora e a ogni imbucata la linea difensiva sbanda è segno che qualcosa non va. Solo dopo il 60° trova una misura inserendo Bonazzoli e Daniliuc, comunque tardi e insufficiente. Questa squadra può fare molte cose ma scegliendo un calcio più accorto.
Milan: Tatarusanu s.v., Calabria 6.5 (71′ Gabbia 6), Tomori 6, Kalulu 6.5, Theo 7, Tonali 7, Bennacer 6, Saelemaekers 6 (83′ Vrancks 6.5), Diaz 6 (62′ De Ketelaere 5.5), Leao 7, Giroud 6.5 (83′ Dest s.v.). All. Pioli 7