La cifra dell’essere umano è soprattutto la capacità di non porsi mai limiti. Sognare sempre, anche oltre il lecito, è la prima regola da seguire se davvero si vuol vivere un’esistenza senza rimorsi o rimproveri alla propria coscienza. Lo è anche nello sport, dove ci si misura di continuo con un pallone, un cronometro, un’asticella. Quella della Salernitana – l’asticella – è in questo momento ad un’altezza tale che risulta complicato anche vederne il limite, tanto è profondo il limbo nel quale è sprofondata la squadra allenata da Stefano Colantuono. Nulla però vieta di continuare a sognare, sempre e comunque.

Domani si celebra una di quelle partite che restano nei libri di storia già solo per il “nome” che porta. La cornice – da favola – è quella dello stadio Giuseppe Meazza di Milano. Per tutti noi amanti della sfera di cuoio San Siro. Di contro abbiamo i diavoli rossoneri guidati da un ex di lusso, Stefano Pioli, che ha Salerno ha lasciato le prime “impronte” da grande tecnico e galantuomo. “Al diavolo non si vende… si regala”, il ritornello di Vasco già riecheggia nello stomaco dei 4000 salernitani al seguito della Bersagliera. Ma sarà proprio così? Chissà. Di certo è che l’ennesima emigrazione di massa di tifosi granata verso il Nord Italia è la cartina di tornasole di “quell’ammore overo” che ha fatto parlare tutto il Paese solo martedì scorso in occasione della sfida con la Juve all’Arechi.

Vincere a San Siro è un sogno impossibile, quasi indecente da pronunciare. Eppure c’è nel cuore di ognuno di noi. Così come – ancor più “pesante” – c’è il sogno di ricevere dopodomani (5 dicembre) la notizia dell’avvenuta cessione della Salerno o quantomeno la conferma dell’esistenza di una trattativa seria e concreta che conduca la squadra granata fuori dal tunnel della vergogna, impastata come calcestruzzo da un paradosso etico che resta lo strumento del trust.

Due sogni impossibili al prezzo di uno? Può essere. Intanto lasciateci stare tranquilli, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai fatti suoi… La vita spericolata di Vasco Rossi è una gita di piacere di fronte alle peripezie dei fedelissimi della Salernitana. Più che altro siamo come i 300 alle Termopili, a caccia di imprese titaniche ma senza mai dimenticare che abbiamo dentro cuore e passione da vendere. Noi si!

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