di Giuseppe Barbato

C’è la logica dei blocchi ma non è la Guerra Fredda: soltanto ciò che emerge dalla classifica, guardandola al termine del 15° turno di campionato in cui sono stati segnati 32 gol. Il primo blocco è quello delle squadre di testa, le prime 4, che sono tutte vicine e stanno guadagnando terreno rispetto alla concorrenza. In particolare l’Atalanta che vive un ottimo momento di forma: nelle ultime gare ha recuperato 7 punti al Napoli e 8 al Milan. La vittoria 4-0 a Venezia è la sintesi dell’ottimo stato di forma dei bergamaschi. Molto bene anche l’Inter che regola 2-0 lo Spezia: controlla la partita fin dall’avvio e, nelle uniche volte in cui i liguri si affacciano, trova Handanovic che sta riscattando alcune prestazioni opache.

Rispetto a pochi giorni fa stavolta è il Napoli a rallentare: controlla il match per un’ora andando sul 2-0, poi il Sassuolo rimonta trascinato da Scamacca che segna un gran gol: controllo in area e poi destro al volo imparabile. In pieno recupero i nero-verdi segnano il 3-2 con Defrel ma il VAR segnala un fallo a inizio azione e il gol viene annullato. Il Milan riprende fiato e sbanca Genova agevolmente, regalando un dispiacere al grande ex Shevchenko. È ancora una volta la serata di Messias, ormai “bello di notte”, che firma una doppietta.

Alle spalle delle prime quattro ci sono cinque squadre, divise solo da un punto. La Roma resta ferma a 25, sconfitta dal Bologna che si avvicina ai giallo-rossi. La squadra di Mihajlovic è una delle sorprese positive del torneo: alcune conferme, ottime sorprese come Theate, una ritrovata solidità difensiva e l’attacco che non si regge sul bomber ma su un gioco manovrato. Mourinho, al netto delle difficoltà dei suoi, continua a tenere botta e difende la squadra, polemizzando anche con gli arbitri. In quella zona c’è la Juventus e c’è la Fiorentina che regola 3-1 la Sampdoria e vanno a segno tutti gli uomini d’attacco. Oltre al solito Vlahovic si rivede Callejon e chiude il conto Sottil, in rete e in palla dopo alcune partite deludenti.

Interessante è il blocco di centro-classifica che va dall’Hellas, a 20 punti, al Torino a 18 punti. La sfida tra squadre di questo gruppo è il 2-2 tra Torino ed Empoli: i granata vanno sul 2-0 in avvio e controllano fino al rosso a Singo che cambia la storia del match. Da quel momento in poi gli azzurri prendono il controllo del match, rimontano e poi nel finale tenta il forcing per vincere senza riuscirci.

Specularmente sul fondo ci sono le ultime quattro: ognuna di loro separata dall’altra da un solo punto. Lo Spezia, nonostante la quarta sconfitta nelle ultime cinque, resta staccata dalla zona retrocessione con un punto di vantaggio sul Grifone. Subito dietro c’è il Cagliari che si sgancia dall’ultimo posto grazie allo 0-0, unico del turno, a Verona. Match dominato dagli scaligeri che collezionano cross e angoli in serie, colgono un palo ma non sfondano. Mazzarri porta a casa il punto ma continua a non trovare il bandolo della matassa.

Chiude il turno l’incredibile posticipo tra Lazio e Udinese in cui è successo di tutto. Nel primo tempo gli ospiti sono perfetti e il 3-1 con cui si chiude la prima frazione è meritato, con Beto sugli scudi e autore di una doppietta. Nella ripresa la Lazio si sveglia e in pochi minuti raggiunge il 3-3. Potrebbe finire qui ma la squadra di Sarri completa la rimonta grazie al gol contestato di Acerbi. I friulani si gettano di nuovo all’attacco, alla ricerca disperata del pari e lo trovano al 9° minuto di recupero con Arslan. C’è anche il tempo per la rissa finale e il rosso a Walace, terzo di serata dopo quelli a Patric e Molina.

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