Il Belgio dice stop. Il Consiglio di Amministrazione della Jupiler Pro League, la massima serie belga, riunitosi ieri in audio-conferenza, ha deciso di non riprendere le attività sportive per la stagione 2019-20. La decisione, che verrà ratificata il 15 aprile, è stata presa in seguito alle raccomandazioni delle autorità locali circa l’improbabilità che le partite possano essere disputate a porte aperte prima del 30 giugno. Attualmente il Belgio è l’undicesimo paese più colpito al mondo dalla pandemia di Coronavirus, con 15.348 contagi e un migliaio di vittime.
Se l’archiviazione anticipata della stagione 2019-20 sarà ufficializzata, la Jupiler Pro League belga sarà il primo campionato di calcio a fermarsi davanti alla crisi sanitaria. Il torneo è stato sospeso a una sola giornata dal termine della stagione regolare (il campionato belga prevede una seconda fase con playoff per lo scudetto e per le qualificazioni alle coppe europee e playout per la retrocessione) con il Bruges in testa con 15 punti di vantaggio sul Gent, secondo. Entrambe saranno iscritte alla prossima Champions League, mentre ai nerazzurri verrà assegnato a tavolino anche il titolo di Campione del Belgio. Incerta la situazione per la qualificazione all’Europa League e per la retrocessione e la promozione dalla serie inferiore. Per questo è stato istituito un gruppo di lavoro per discutere della possibilità di ripresa della Proximus League (la serie cadetta) e la disputa della finale della Croky Cup (la Coppa del Belgio) tra Bruges e Anversa.
Resta da vedere come si comporteranno le altre nazioni europee, compresa l’Italia, e soprattutto l’UEFA che nella giornata di mercoledì ha ribadito che i campionati nazionali e le due coppe europee devono essere portate a termine appena l’emergenza Coronavirus lo permetterà.