“Non serve un altro difensore centrale”. Lo ha ripetuto come un mantra il direttore sportivo in tutte le sue – rare – interviste. Sarebbe bello potergli porre la domanda anche ora, visto che dati e statistiche smentiscono clamorosamente quanto appariva utopistico già prima che iniziasse il campionato. Se la stagione scorsa è presa come punto di riferimento (il famoso discorso sull’ossatura), come si può non ripartire da un’analisi oggettiva dei numeri e dagli oltre sessanta gol subiti? Numeri che, senza Ochoa nel girone di ritorno, sarebbero stati ancora più severi? “Ne abbiamo sei, che altro serve?” commentava la dirigenza in estate, forse dimenticando che Bronn non è mai stato preso in considerazione da Paulo Sousa, che Fazio è a fine carriera e che Lovato (pagato 8 milioni di euro nell’ambito dell’operazione Atalanta-Ederson) ha confermato ancora una volta di non poter essere titolare in una squadra di serie A. Andato via Troost Ekong e con quattro calciatori considerati pronti da Sousa, era doveroso intervenire in quel reparto quantomeno per dare all’allenatore qualche alternativa in più. Invece, a Roma per la prima di campionato, l’unica soluzione in caso di emergenza sarebbe stata il giovane Motoc. 

Dati allarmanti, dicevamo. In otto partite la Salernitana ha subito 14 gol (tre annullati dal VAR) e oltre 70 tiri verso la porta (nessuno ha fatto peggio in A). E appena Ochoa è tornato “terrestre” accantonando la modalità “alieno”, ecco che il disastro è stato totale. Belotti non segnava da una vita? Ecco la Salernitana per rivitalizzare un calciatore che per un anno ha faticato anche a stoppare un pallone. L’Empoli è secco da maggio? Baldanzi la mette dentro e il passivo poteva essere decisamente più pesante. Senza dimenticare che l’Udinese ha segnato solo all’Arechi prima della trasferta del Maradona e che c’è una cronica sofferenza sulle palle inattive dettata dalla scelta di non prendere un centrale forte di testa. Non vogliamo voltarci indietro e fare paragoni col passato che, tra l’altro, sarebbero inutili e non risolverebbero il problema. Ma se pensiamo – ad esempio – che è stato detto no al ritorno di Ranieri è evidente ci sia qualcosa che non va.

Tra i calciatori che avrebbero bisogno di rifiatare c’è anche Bradaric, ad ora lontano parente del calciatore discreto – non eccelso – visto nella scorsa stagione. Ma chi gioca, visto che da 13 mesi manca un altro esterno sinistro? Il Mazzocchi attuale è tutt’altro che brillante e ieri era in panchina, Sambia non viene preso in considerazione nemmeno in emergenza e Sfait è un giovane che deve crescere con calma. Possibile che da luglio 2022 non ci sia un alter ego che permetta a Bradaric di riposare? Tutte situazioni che erano lampanti anche a chi non mastica calcio e si limitava all’analisi dei numeri. Siamo in A e occorrono panchina lunga e gente agonisticamente valida. Ieri c’è stato un timore reverenziale incomprensibile verso Lautaro Martinez, nel calcio di una volta l’argentino avrebbe assaggiato i tacchetti dei centrali difensivi da subito. Altro che tappeto rosso. Ma la personalità o ce l’hai o non ce l’hai. E se non c’è si acquista un giocatore che abbia quelle caratteristiche. Acquistare…appunto!

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