Dati alla mano, la Salernitana si trova davanti ad un bivio epocale. Mai come stavolta. Mai come in questo momento storico. Il bivio di cui parliamo è molto semplice: da una parte c’è la strada – lastricata di parole come programmazione, trasparenza, obiettivi, investimenti – che conduce ad un futuro che, indipendentemente dal risultato finale, vedrà la piazza di Salerno stare accanto alla squadra, alla maglia (sempre e comunque) ed anche alla società; dall’altra c’è quella opposta, fatta di approssimazione, superficialità, irriverenza, che condurrebbe ad un campionato anonimo, senza sogni nè pretese.

Salerno merita la prima strada, anche se dovesse essere lunga e tortuosa. Ai tifosi di questa squadra che ha 101 anni di storia basta sapere che alle spalle c’è una proprietà che “ci tiene” ai colori sociali, che “investe”, che “programma”, anche se i risultati non dovessero essere immediati. Basta parlare a viso aperto, altrimenti la ferita non si rimarginerà.

Il primo nodo da affrontare e risolvere nel giro di pochi giorni, una settimana al massimo, è quello dell’allenatore visto che il prossimo campionato inizierà a fine settembre. Dunque i tempi per perdersi in chiacchiere non ci sono. Occorre scegliere e farlo con intelligenza e passione – in primis – e poi pensando al budget. In caso contrario, si commetterà l’errore – già più volte commesso negli anni alle nostre spalle – di affidarsi ad un tecnico senza aver programmato in modo serio e ragionato il futuro.

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