Il calcio italiano continua a sbracciare in cerca della soluzione definitiva per ripartire. Domani, a tal proposito, potrebbe essere un giorno importante, dato che si attenderanno gli aggiornamenti da un incontro (si spera decisivo) tra FIGC, comitato tecnico-scientifico del Governo e la Federazione Nazionale dei Medici Sportivi. Come apprendiamo da salernitananews.it, si anticiperà di ventiquattro ore la discussione del nuovo protocollo, dato che il precedente è stato bocciato dal ministero della salute. In un certo senso, più che nuova redazione, si parlerà di rivisitazione di quanto inizialmente elaborato.
Il tempo stringe, dato che l’8 maggio il Consiglio Federale prenderà le decisioni che tutti attendiamo. Regna l’ottimismo tra i presidenti soprattutto di Serie A, mentre il discorso si fa più complicato (come immaginabile) per quanto riguarda le categorie inferiori, data la difficoltà nel reperire tamponi e test sierologici, oltre all’eventualità di un tesserato positivo al COVID-19 ad avventura ripresa. Di chi sarebbero le responsabilità qualora ciò accadesse? I club e i rispettivi medici sociali preferirebbero evitare di rispondere a un giudice per incauto comportamento.
L’idea, ad ogni modo, è quella di ripartire. Troppo influenti e incisivi i vari motivi, anche economici, che spingono a seguire questa strada. La decisione, come noto, spetterà al Governo. Le date potrebbero essere quelle del 13-20 giugno e, dunque, gli allenamenti non dovrebbero riprendere oltre il 18 maggio. Quest’ultimo punto, però, non può trovare conferme. Allo stesso tempo, temporeggiare ulteriormente è deleterio.
Saranno tenuti in considerazione anche gli esempi delle altre Federazioni (Olanda e Francia hanno definitivamente chiuso i battenti, mentre Germania e Inghilterra provano a ripartire). Tornando nel Belpaese, l’assemblea della Lega B dovrebbe riunirsi tra martedì e mercoledì in videoconferenza, probabilmente per contestualizzare quel che domani sarà detto nel briefing citato in apertura tra FIGC, Governo e Medici Sportivi.