di Giuseppe Barbato

Uno dei luoghi chiave di La Spezia è l’arsenale, uno dei più importanti d’Italia e uno dei pochi ancora attivi. Costruito in origine nel XV secondo diventa centrale con Cavour e l’obiettivo di un’Italia forte anche sul piano navale. La città è costruita attorno a essa, il centro le è attiguo e le sue dimensioni dominano il territorio. Da un lato si snoda il lungomare, dall’altro c’è lo stadio Alberto Picco. La giornata ha concesso una passeggiata vista mare che si è trasformata in una prosecuzione del lungomare Trieste: si incontravano solo maglie granate perché nemmeno i dieci minuti di prevendita del settore ospiti hanno fatto desistere i tifosi granata.

Anche la tribuna centrale e i distinti avevano spicchi granata tra il bianco dei locali e proprio questo spicchio si fa sentire nei primissimi minuti. Un ritardo ha impedito l’accesso alle gradinate a tutti i gruppi della Sud, situati nel settore ospiti, e allora sale dalla tribuna la voce che accompagna la partita nei primi istanti di gara. Il botteghino recita il tutto esaurito e se non fossero sufficienti i numeri basta guardare la curva Ferrovia a inizio match: una coreografia semplice, con bandiere bianco-nere, accoglie le due squadre. Il tifo spezzino vuole vincere e non si fa mancare nulla.

Dopo qualche minuto di attesa sale in cattedra la Sud Siberiano: 2500 cuori e decine di bandieroni, da Salerno e dal nord-Italia, si fanno sentire e vedere. Le telecamere ne rimangono attirate e la squadra se ne allontana, spingendo verso la porta di Dragowski situata dall’altra parte. Se Candreva e compagni non brillano il settore ospiti detta la sua legge. La ripresa, così come in campo, è più complicata. Il Picco, stadio raccolto e molto vicino al campo, favorisce la presenza del tifo locale. Talmente vicino che in attesa della ripresa scambia due parole con Paulo Sousa: una bella immagine da raccontare. Lo Spezia ha un altro passo e la tribuna raccoglie l’assist: la Ferrovia sostiene e si fa sentire. La Salernitana sbanda ma non i suoi tifosi. Rispondono colpo su colpo, non ammainano le bandiere.

Finisce qua: è stata una partita difficile ma la Salernitana non ha perso e la sua tifoseria, seppur molto amareggiata, non si è fatta travolgere dal contraccolpo. Con l’Inter sarà un’altra storia, in tutti i sensi.

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