di Vanni Vignes

Un occasione buttata al vento. E non ci riferiamo al risultato venuto fuori dallo “Stirpe”, dove la Salernitana è stata battuta da un Frosinone che in 90 minuti non ha mai sporcato i guantoni di Micai. La sconfitta parte da lontano purtroppo ed è figlia dei limiti che la multiproprietà inevitabilmente poi presenta nel conto da pagare alla cassa. E’ questo il vero problema, il male assoluto che stringe in una morsa sogni e velleità e che inevitabilmente smorza gli entusiasmi di una piazza ormai stanca di vedersi svilita e privata di ogni ambizione. Oggi lasceremo da parte discussioni tattiche e ipotesi di atteggiamenti in campo. Oggi non ci interessano gesti tecnici ne moduli e schemi. Del resto quando una squadra si ritrova con 14/15 giocatori a disposizione: di che tattiche si può parlare senza suscitare sorrisi o ilarità? Quando una squadra arriva a giocarsi uno scontro diretto così importante schierando la coppia d’ attacco Gondo/Jallow, di quali aspetti tecnici si può parlare. Parliamoci chiaro, ripetiamo che non crediamo ne ai complotti ne a direttive societarie che incoraggino sconfitte o freni a mano vari. La Salernitana se la gioca libera da pressioni che non siano quelle naturali ed uguali per tutti, legate a classifiche e dinamiche di campo da gioco. Il problema nasce in fase di programmazione e di gestione annuale della società. Un eventuale promozione per Lotito sarebbe manna dal cielo. Da grande imprenditore qual’è ricaverebbe un profitto enorme dalla cessione della società ed il cammino intrapreso anni fa, rilevando a zero la bersagliera, si concluderebbe in trionfo. Sia sportivo che economico. Il problema è che i co-patron non hanno l’ esigenza di vincere con la Salernitana. Le operazioni di Casasola, Sprocati, Minala e via dicendo nel corso di questi anni, spiegano chiaramente quale sia il vantaggio di avere una sponda facile in serie B. In quest’ ottica il duo romano ogni anno stabilisce un budget, neanche tanto piccolo a dire il vero, al di fuori del quale non si può derogare. Se con quei soldi si ha la fortuna di riuscire a costruire una squadra capace di vincere il campionato bene, altrimenti va bene uguale. Ovvio che se poi chi è chiamato a spendere quei soldi, investe in Rosina, Cerci, Herteaux, e chi più ne ha più ne metta, le cose un pochino si complicano. Se chi con questo budget comunque alto per la categoria, ti costringe per 3 anni consecutivi a salvezze stentate raggiunte per i capelli, e viene sempre riconfermato, le cose si complicano ancora di più. Ed ancor più si complicano se la tifoseria comincia a fiutare la puzza e comincia a ribellarsi, finalmente ci viene da aggiungere, come sta accadendo. A gennaio la società come previsto non ha stanziato un extra budget per intervenire a completare una squadra che stava e sta riuscendo in un miracolo. E questo è un errore grave che la piazza non può lasciar passare sotto traccia. Ed ancor più grave non è il fatto di vedere Jallow titolare in serie B, quanto le dichiarazioni societarie che cercano di farlo passare come un fenomeno. Parlavano di un offerta di 5 milioni per il gambiano…..5 milioni di sappiamo noi cosa ci vorrebbero per chi offende l’ intelligenza e la cultura calcistica di una piazza che, prima di questi personaggi, ha sempre vissuto a testa alta e con dignità, la propria realtà. Forza Salernitana, sempre.

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