di Vanni Vignes

Forse il calendario con lo scorrere del tempo sarà sfuggito a qualcuno. Ma i giorni scorrono senza sosta e la Salernitana di Castori fra tre settimane esatte sarà di scena al Dall’Ara di Bologna contro i rossoblù di Sinisa Mihajlovic per la prima in massima serie. Un esordio che allo stato dell’arte appare assolutamente denso di incognite e punti interrogativi. Il primo dei quali continua ad essere – purtroppo – quello del futuro di questa società. Il non aver ceduto le quote prima dell’avvio ufficiale della stagione e l’essere ricorsi ad uno strumento – complesso e di difficile lettura per il mondo esterno – quale il trust finalizzato alla vendita, non facilita i sogni di gloria dei salernitani. Anzi, questa situazione da “amministrazione controllata” dove sembra che nessuno possa prendere decisioni “vere” rischia di produrre un handicap che difficilmente potrebbe essere recuperato nel corso del campionato.

Il secondo arcano poi è legato alla campagna acquisti ed alla programmazione sportiva per la stagione 2021-22. In tanti – tra gli addetti ai lavori – sembrano sottovalutare questo ritardo nella composizione della rosa a disposizione di Castori, come se non fosse un problema serio. E se anche gli altri competitor della Salernitana in chiave salvezza non stanno facendo sfacelli in termini di acquisti, ciò non giustifica l’andamento lento in casa granata. Qualcuno dirà che ci sono i conti da fare, qualche altro opporrà le solite difficoltà legate al Covid e ad un mercato complesso per tutti, fatto sta che al momento la rosa a disposizione del tecnico marchigiano non è assolutamente in grado – pur nel rispetto totale della professionalità degli atleti ingaggiati – di reggere l’urto di un campionato di serie A.

Occorrono acquisti e chiarezza, investimenti e apertura se si vuole riconquistare la piazza. Al netto dei risultati sportivi ottenuti in 10 anni – che non potranno essere mai cancellati e fanno parte di diritto di una delle pagine più belle della storia della Salernitana – i tifosi sono delusi ed amareggiati per come ci si sta apprestando a vivere questo torneo di massima serie. E se a questo clima di freddezza si aggiungono anche i dubbi relativi alla possibilità materiale di poter andare allo stadio a sostenere la Salernitana, allora il quadro è davvero inquietante. Occorre uno scatto da parte di tutti: questa gestione transitoria deve – e si sottolinea deve – avere dei momenti di confronto con la piazza e non limitarsi al “compitino” del comunicato stampa; i tifosi dal canto loro devono lasciare da parte i dubbi su questa vicenda del trust e concentrarsi unicamente sul sostegno alla maglia, qualora la situazione sanitaria lo consentirà.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui