Il mister della Salernitana Paulo Sousa è intervenuto presso la sala stampa del centro sportivo Mary Rosy per la consueta conferenza di presentazione del match contro lo Spezia, in programma domani pomeriggio allo stadio Picco di La Spezia. Di seguito tutte le dichiarazioni del tecnico granata:
Come si prepara una partita decisiva con 12 calciatori assenti causa nazionale e due infortuni?
“Tutte le partite sono importanti, il nostro obiettivo è la salvezza e, fino a quando non sarà matematica, dobbiamo dare più del 100%. Con i calciatori che sono rimasti qui a lavorare abbiamo raggiunto quasi tutti i traguardi che auspicavo, ho visto intensità e lavoro negli spazi corti. Solo Mazzocchi non è stato a disposizione a causa dell’infortunio. Abbiamo fatto un buon lavoro analitico, mentale, provando a incidere su alcuni aspetti che andavano corretti. Sono soddisfatto, ho visto applicazione”.
Dia e Maggiore titolari?
“Noi possiamo giocare con una punta, con due o con tre. Dall’inizio o in corso d’opera. Sto valutando tutto. Sto vedendo progressi in tutti i componenti del reparto offensivo, c’è voglia di darsi una mano e devo fare una menzione positiva per Bonazzoli. Ripeto quanto ho sempre detto: abbiamo un attacco importante che va alimentato, a patto che si mettano a disposizione del collettivo. C’è bisogno di tutti, e non è una frase fatta. Prima o durante saranno utilizzati, non rispondo alla domanda. Dia è reduce comunque da un impegno con la Nazionale. Dico che per noi è importante e bello avere tanti calciatori in giro con le nazionali, è una bella fotografia per il club e sono tornati presto per mettersi a disposizione. Faccio a loro e al direttore sportivo i complimenti. Quanto a Maggiore, era reduce da un infortunio muscolare serio e vedo che sta crescendo. Per il presente e per il futuro ci darà un contributo di livello, a breve vedremo il calciatore che tutti avete imparato a conoscere e ad apprezzare”.
Che opinione ha dello Spezia?
“Vedo molte similitudini con noi. Sono preparati per vincere contro chiunque, hanno la mentalità giusta per raggiungere l’impossibile e sono molto forti nelle transizioni offensive. Il blocco basso e le linee corte tolgono spazio all’avversario, i centrocampisti sono fisici e tecnici ed è una delle migliori squadre di A per recupero palla e capacità di trasformare l’azione da difensiva a propositiva. Mi aspetto una partita equilibrata, difficile, tra due allenatori che sono subentrati da poco. La Salernitana vuole proseguire sul livello mostrato nelle gare precedenti, magari migliorando nel risultato. Le partite sono la nostra cartina al tornasole, credo che la direzione strategica creata sia quella giusta. Stiamo lavorando benissimo, ma rispettiamo tanto lo Spezia”.
Possibili novità in difesa e come stanno Fazio e Troost Ekong?
“Anzitutto devo fare i complimenti a Lovato e Pirola perchè mi hanno sempre dimostrato la volontà di essere a disposizione. Vogliono crescere, per loro stessi e per la Salernitana. Sta a me offrire loro le mie capacità per aiutarli nel percorso. Sono due giocatori che rappresenteranno il futuro del calcio italiano. Stanno migliorando anche sul piano della costruzione del gioco, per un difensore è la parte più difficile e stanno dando il massimo. Con Fazio preferisco agire con cautela, ha avuto diversi acciacchi nelle settimane precedenti e, come Troost Ekong, sarà convocato. Sono forti fisicamente, intelligenti e tengono alla squadra. Ci daranno una mano, anche nella costruzione, perchè sono abituati a un certo tipo di impostazione. Spero di trovare il momento giusto per dare spazio a tutti, che sia dall’inizio o nella ripresa”.
Ha lavorato di più sulle palle inattive?
“Nel recente passato ho fatto zona mista con due marcatori a uomo. A volte abbiamo sofferto, ma i numeri sono stati positivi anche prima del mio avvento. Ho dato continuità al lavoro del mio predecessore, stiamo lavorando tanto giorno dopo giorno per migliorare ulteriormente pur riconoscendo il valore agli avversari. Nella marcatura a uomo c’è sempre una relazione tra due persone, a mio avviso sui calci d’angolo e sulle punizioni a sfavore la palla ce l’hanno loro e parti da una situazione di svantaggio. Ho letto analisi un po’ negative sotto questo punto di vista, ma la mia filosofia è diversa: non è che se prendi due gol in questo modo vuol dire che è tutto sbagliato. Se trovi un attaccante forte, esperto, fisicamente forte e che fa una grossa giocata devi anche riconoscere che è stato bravo. Per il resto credo che siamo quasi sempre noi ad arrivare prima sulla palla. Ogni gara è divisa in cinque momenti: le due transizioni nelle due fasi, i calci piazzati, il lavoro offensivo e lavoro difensivo. A volte devo fare dei cambi per modificare la strategia ed è normale che se tolgo uno fisicamente più forte a favore di uno più tecnico è evidente che perderò qualcosa nelle marcature sulle palle inattive”.
La gara di domani sarà condizionata dalla partita del Verona di stasera?
“Non deve essere così. Io devo concentrarmi su ciò che dipende da me. Io posso incidere sulla strategia, sulla formazione, sul lavoro quotidiano. Certo, se i risultati delle dirette concorrenti ci aiutano è meglio. Ma tutto ruota intorno a noi stessi, voglio una Salernitana che voglia vincere che sia in casa o che sia in trasferta nel pieno rispetto degli avversari. Ma la mentalità non cambia. I valori della mia squadra prescindono da ciò che farà il Verona stasera”.
A Genova trasferta da “battaglia”, a Milano sfida di qualità. Domani che tipo di Salernitana servirà?
“Mi aspetto idee e atteggiamento visti dalla prima gara. Voglio una squadra corta, che pressi a tutto campo nel blocco alto e nel blocco basso. Stiamo crescendo, non voglio una Salernitana speculativa ma propositiva. Gli avversari ci faranno trovare difficoltà ed è in quel momento che non potremo sbagliare le letture. Ci saranno molti duelli individuali, lo Spezia difende benissimo e ha distanze corte tra i vari reparti. Il loro centrocampo è dinamico, fisico, capace di intercettare tanti palloni. Occorre capacità di decidere in poco tempo, se perdiamo palla ti contrattaccano subito e diventa tutto più complicato. Creando triangoli e rombi riusciremo a far uscire i loro calciatori e sfruttare ampiezza e profondità. Credo che questa possa essere una delle chiavi per arrivare alla vittoria”.