Siamo tornati a sorridere. Non lo facevamo da parecchio tempo. Forse avevamo quasi dimenticato il sapore leggero di un sorriso post gara, quando esci dall’Arechi cantando “Ma che ci posso fare se puzzo di pesce…”. E’ accaduto domenica contro il Monza, al termine di una gara che non ha lesinato comunque momenti di difficoltà. Al netto degli interventi “miracolosi” di San Memo Ochoa, la squadra ha comunque messo in campo una prestazione in netta controtendenza rispetto a questi due primi mesi del 2023. Ne abbiamo buttate tre dentro, al termine di 100 minuti fatti di intensità e abnegazione da parte di tutti. Ed è qui che si vede la “mano” taumaturgica di Paulo Sousa.

L’undici di Davide Nicola – ahimè – non seguiva più l’allenatore, nè questi aveva più in mano la bussola per condurre la squadra in acque sicure. A volte le favole finiscono male ed anche quella di Nicola ha avuto un “the end” amaro. Gli vorremo sempre bene per quello che ha fatto in questa città, così come saremo legati all’ennesima potenza a Walter “il mago” Sabatini ed al “suo” 7%, simbolo eterno di una stagione dalle emozioni uniche.

Per fortuna oggi a Salerno c’è una società che ha come “unico” centro d’interesse la Salernitana e la sua tifoseria, cartina di tornasole di un progetto sportivo che tutti speriamo possa essere lungo e pieno di soddisfazioni. E questa società ha scelto Paulo Sousa come tecnico del presente e – soprattutto – del futuro. La sua ricetta per portare via la squadra dalla palude dei bassifondi della classifica sembra essere quella giusta. Il match contro i brianzoli ha messo in luce un modo di intendere il calcio che produce risultati, gioco e intensità. Mancava il sorriso e lo abbiamo ritrovato, mancavano gli abbracci tipo “7%” e sono riapparsi magicamente prima e dopo il fischio finale dell’arbitro.

Ora davanti a noi abbiamo un sentiero diverso, consci che possiamo e dobbiamo centrare l’obiettivo quanto prima. Il resto – giudizi, critiche, retroscena – li lasciamo al periodo estivo, quando sotto l’ombrellone ci racconteremo la stagione 2022\23. Ora teniamo il muso a terra, puntiamo i tacchetti nell’erba e scattiamo: la gloria è alla nostra portata. Siamo e saremo artefici del nostro destino.

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