La sconfitta maturata a Frosinone nasce lontano. Come anche altre sconfitte. Non parliamo della prestazione in sè, della maglia sudata e del coraggio messo in campo dai ragazzi di Gian Piero Ventura. Lui – il tecnico granata – il miracolo lo ho già compiuto, trasformando un manipolo di giocatori con diversi problemi di amalgama tattica in un plotone d’assalto, in una prima linea da “sbarco in Normandia”. La sconfitta a Frosinone è un altro affare. Le sue “radici” affondano nella mancata programmazione estiva e invernale. Due finestre di mercato dove – in tutta sincerità ed evidenza – si è badato al risparmio ed a mettere a disposizione dell’ex ct della nazionale italiana di calcio un gruppo di ragazzi con delle punte di eccellenza, ma incompleto in alcuni reparti e soprattutto numericamente non sufficiente per sostenere lo sforzo “bellico” di un torneo di B lungo e pieno di insidie.
La gara di ieri è stata sostanzialmente equilibrata, con la Salernitana che nel primo tempo ha provato a fare la gara mentre i ciociari erano entrati in campo più remissivi. Ma puntualmente alla ragnatela orizzontale della mediana granata non ha fatto seguito l’affondo della prima linea. Il fronte d’attacco della Salernitana è spento, quasi sempre. Anche con Djuric in campo, se non arrivano rifornimenti dalle fasce, è difficile trovare lo spunto giusto per metterla dentro.
Nel secondo tempo, poi, mentre i granata sono arretrati di una decina di metri, il Frosinone si è messo meglio in campo ed ha iniziato a macinare gioco. Anche senza pungere più di tanto, ma le sue occasioni le ha avute e le ha sprecate. Fino al gol, frutto anche di uno svarione della difesa granata. Ma ci sta. Se poi si pensava di recuperare questa gara con la panchina a disposizione ieri allo Stirpe, questa è solo fantasia. La Salernitana non è stata costruita per vincere il campionato di serie B (circostanza già palese ad inizio torneo) ma per poter lottare fino alla fine, avendo come obiettivo quello di salvarsi prima possibile (parole pronunciate dalla dirigenza) e magari centrare i play off. Basta dunque con il cercare alibi fuori luogo. Assenze e squalifiche le subiscono tutti, i presunti torti arbitrali fino ad oggi non avrebbero modificato sostanzialmente la classifica (ricordiamoci anche i penalty concessi alla Salernitana durante questo torneo) e la dea bendata è stata equa, concedendo ai granata anche di portare a casa vittorie nonostante prestazioni non all’altezza. Ora testa al Venezia per provare a restare in scia.