di Giovanni Di Domenico
Ad un mese esatto dall’accettazione dell’offerta da parte dei trustee, Danilo Iervolino ha completamente rivoluzionato la Salernitana, portando a termine un calciomercato di spessore grazie al lavoro di Walter Sabatini, primo vero colpo della sua era. L’imprenditore di Palma Campania ha rilasciato un’intervista esclusiva sulle colonne dell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
“Il 30 dicembre vengo a sapere che secondo la stampa sarei interessato all’acquisto del club. Mi ricordano che Salerno mi porta bene perché lì ho fondato l’Università Telematica Pegaso. Allora ho consultato le carte. Ho trovato un bilancio semplice e sano. Ho ricevuto le valutazioni dei gestori. Ci è bastato. Si trattava anche di un investimento piccolo rispetto a quelli in cui ci impegniamo di solito. Ho chiamato i miei collaboratori. Chi era a Dubai, chi a Cortina. Ci siamo messi al lavoro e il 31 ho effettuato il bonifico prima ancora di avere completato i documenti. In realtà siamo sempre piuttosto rapidi a concludere gli affari. Il giorno dopo mi sono svegliato su un altro pianeta. Un uomo senza passato. Di tutto quello che ho fatto, esisteva soltanto la Salernitana”.
Il primo vero acquisto del neo patron è stato il nipote classe 2003 Antonio Pio: “E’ un Primavera che ha già esperienze rilevanti. E una storia. Il padre, mio fratello, è scomparso per una leucemia. Il ragazzo è come un figlio per me. Prima di tutto, ho voluto prenderlo per poterlo seguire e tenerlo vicino”.
Sulla trattativa con il ds Sabatini: “Il primo gennaio è stata una giornata intensa: otto ore davanti ai giornalisti a parlare della Salernitana. Ammetto che non provavo un brivido di emozione così forte da un po’ di tempo. Quel giorno persone che conoscevo mi hanno suggerito Sabatini come direttore sportivo. Walter è venuto in sede e ci siamo piaciuti subito. Abbiamo lo stesso modo di vedere la vita. È un uomo leale e una leggenda di questa industria. Esitava: io giovane imprenditore estraneo al calcio, la squadra ultima in classifica. Ma ha capito che il mio progetto prevedeva una rivoluzione dentro il campo e fuori. Abbiamo stabilito regole e modalità di lavoro. Pronti, via. Sabatini mi ha parlato di un instant team. Tre tipi di giocatori: prestiti di gente esperta, e questo ovviamente è solo un costo; quindi calciatori importanti che vadano a costituire il patrimonio del club e infine i giovani. Mi sembra abbia chiuso il cerchio: un 33% di giocatori per ogni categoria. Non siamo sprovveduti. Nel calcio c’è il momento in cui bisogna investire e quello in cui si raccoglie. Siamo stati attenti a proiettare le spese su ogni scenario. Sono convinto che di qui a fine stagione la Salernitana se la giocherà con tutti”
Sulla posizione di Colantuono: “Tutte queste decisioni sono completamente delegate a Sabatini”
Iervolino ha annunciato un nuovo ingresso in società: “Da domani ci sarà un nuovo amministratore, Maurizio Milan, che viene dal network globale di consulenza Ernst & Young. Quando i miei impegni diventeranno troppo assorbenti, io sarò solo il patron. E un tifoso presente allo stadio e molto esigenti. In tutte le mie aziende una cosa è l’azionista, un’altra la figura del presidente ed amministratore delegato”.
“Abbiamo dato un’impronta manageriale al club. Ci sono tanti progetti” – ha proseguito Iervolino – “App con cui sarà possibile ricevere videomessaggi dei giocatori, avere l’accesso al campo di allenamento attraverso un posto virtuale nel metaverso, acquistare i biglietti o prodotti della squadra. Con Technogym lanceremo un monitoraggio della performance che servirà ad ottimizzare le prestazioni future: un laboratorio della Salernitana che in seguito diventerà un’azienda esterna. Poi l’aspetto sociale: la nostra è una delle pochissime squadre in osmosi totale con la città. Pensiamo a uno sportello per l’interculturalità e per i diversamente abili, ai rapporti con le scuole del territorio per promuovere i veri valori dello sport: biglietti gratis, incontri con i giocatori. E punteremo forte sulla formazione dei calciatori con le academy e le infrastrutture molto più aggreganti e avveniristiche di quelle che abbiamo”.
Sul mercato appena concluso: “Abbiamo fatto il possibile rivoluzionando la rosa. Mi auguro che i tifosi siano soddisfatti del lavoro della società e di Sabatini. Purtroppo siamo arrivati in un momento di disagio del club. Però siamo fiduciosi”.
Il caos che coinvolge la Lega Serie A, reduce dalle freschissime dimissioni del presidente Dal Pino, non è piaciuto a Iervolino, che, in una lunga riflessione, si è soffermato in particolar modo sulla lettera contro la FIGC, non letta da diversi club: “Quando l’ho vista sono rimasto sbigottito. Prendo totalmente le distanze, non era stato deliberato questo. Se la Lega ne era a conoscenza, il fatto è ancora più grave. Invito tutti i presidenti ad una riflessione. Parliamo di una società di diritto privato con venti soci. Ancora mi chiedo come sia possibile che la Lega si sia costituita contro la Salernitana a favore di altre società. C’è da fare chiarezza. Soprattutto, c’è da attuare una riforma della Lega. Discontinuità non sugli uomini, che ancora non ho avuto modo di conoscere davvero, ma sui valori, sullo statuto comportamentale dei presidenti che deve cambiare totalmente. E anche quello degli amministratori: oggi sembrano quasi una controparte rispetto ai soci. Insopportabile. Va rivisto con il funzionamento della Lega, con nuovi obiettivi e un ritrovato spirito di coesione tra le squadre. Io sono un coraggioso. Siamo venti, per ciascuno di noi parla la storia. Ho portato avanti una rivoluzione nell’istruzione in Italia, penso di poterci riuscire anche qui. Ci sono persone intelligenti e sensibili nei confronti dell’industria calcistica, altri li vedo come capi tribù che vanno anche in un certo modo sedati nel loro modo di stare in Lega. Sarebbero utili riunioni pubbliche della Lega. Non ho il piacere di conoscere Lotito. Non è questione di uomini, è il sistema a dover cambiare in tutte le sue declinazioni. Inaccettabile ci sia contrapposizione tra club e organi di governo, inaccettabili certe azioni preparatorie. Tipo questa lettera, che scoperchierà un vaso di Pandora. E’ pacifico che lo Stato non possa ignorare il calcio. Credo sia giusto che si concedano ristori com’è accaduto per altri settori. La Lega è restia a presentarsi al governo come interlocutore istituzionale. Un errore macroscopico. Siamo portatori di interessi fondamentali. I problemi da affrontare mi sembrano evidenti: la qualità del segnale televisivo, la necessità di ampliare le modalità di trasmissione, i calendari da razionalizzare per aumentare gli spettatori allo stadio e l’audience televisiva, la distribuzione dei diritti”.
“Ribery non l’ho incontrato, ma so che Sabatini tiene molto al rapporto con lui. I tifosi non sono demotivati. Avrebbero preferito ripartire dai dilettanti piuttosto che cedere a compromessi sui valori. Stiamo imparando a conoscerci. Calcolo centomila persone appassionate e altre cinquecentomila occasionalmente interessate. Un bacino di utenza notevole”.
Sulla questione stadio ed infrastrutture: “Ne parlerò in questi giorni con il Comune. L’impianto è bello e dignitoso, va ammodernato senza gettare via ciò che è buono. Per quanto mi riguarda, ciò che è di mia stretta competenza sarà realizzato entro la fine del campionato. Una società di calcio deve produrre profitti. A partire dalle plusvalenze, reali ovviamente. E può diventare una vera società di servizi. Non ho preso la Salernitana per perdere soldi”.
Infine, Iervolino ha concluso: “Meritiamo di restare stabilmente in Serie A. Per passione, storia, infrastrutture. Questa è casa nostra”