di Giovanni Di Domenico

Dopo il pareggio contro il Bologna, la Salernitana è attesa dalla gara contro i campioni d’Italia dell’Inter. I granata domani sera scenderanno in campo per cercare di strappare punti in uno dei palcoscenici più prestigiosi e contro una squadra in crisi di risultati. In vista della sfida di San Siro, questa mattina Davide Nicola è intervenuto in conferenza stampa via Zoom: “Domani andrà in campo una Salernitana con la voglia di fare una prestazione importante. Dobbiamo proporre gioco ed essere aggressivi, credo sia l’unica strada percorribile per poter competere contro chiunque. Possiamo aprirci nuovi scenari solo essendo convinti di quello che facciamo. La mentalità della Salernitana non può cambiare, ma deve progredire nella convinzione di poter essere competitivi contro chiunque e dovunque. Dobbiamo concentrarci sulle nostre capacità per raggiungere l’obiettivo. Questa settimana abbiamo lavorato con il solito impegno di voler migliorare, prendendo questa rincorsa come uno stimolo per far bene. La Salernitana non ha alternative rispetto alla convinzione che ha messo in campo nelle ultime partite”.

Nicola ha messo un punto sulla vicenda Ribery: “Per me non c’è stato nessun caso, mi interessa che Franck stia bene. Ho chiesto io ai giocatori di aggregare i nuovi arrivati: abbiamo poco tempo a disposizione per conoscerci. L’unico errore è stato l’orario di rientro e per questo verranno multati perché ci sono delle regole, ma non hanno fatto nulla di grave. So bene quello che danno in campo e come stanno insieme tra loro”.

Il tecnico granata si è soffermato anche sull’avversario e sul tipo di gioco che proporrà la squadra granata: “L’Inter arriva da una costruzione di due anni, ha una capacità di sviluppare gioco ed è la seconda squadra per possesso palla. Ha dei valori importanti, altrimenti non sarebbe in quella posizione di classifica. Ogni partita è una storia a sé, non possiamo pensare di andare a Milano per guardare gli altri. Dobbiamo scendere in campo con la mentalità giusta e lottare per fare risultato. Stiamo lavorando su noi stessi e sulla nostra voglia di proporre gioco. La squadra non è ad un livello omogeneo di forma, ma questo non significa che chi non è al top non possa giocare. Chiunque sia chiamato in causa deve dare il tutto per tutto. Ritengo sia il miglior modo per integrare i nuovi arrivati e far sentire tutti utili alla causa. Studiando l’avversario possiamo esprimere noi stessi dando dei compiti specifici, per cercare di limitarli. Le loro qualità non si possono cancellare, ma non possiamo aspettare di vedere come giocano, dobbiamo essere aggressivi sin da subito e cercare di creare loro dei problemi. E’ importante farsi trovare pronti e pensare da squadra. Anche chi subentra per me è un titolare a tutti gli effetti. Sto imparando a conoscere tutti i giocatori, ognuno ha delle caratteristiche specifiche. Mousset e Radovanovic possono giocare dall’inizio”.

“La squadra deve raggiungere un’identità, con un preciso modo di stare in campo e con la capacità di proporre delle varianti” – ha concluso Nicola – “In questo modo si diventa più fluidi ed efficaci nella manovra offensiva. Di settimana in settimana cerchiamo di aggiungere qualche dettaglio che possa migliorare ciò che stiamo portando avanti. Sono soddisfatto di quanto fatto finora e sono certo che questa sia l’unica strada percorribile per trovare nuove risorse”.

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