Chi ama il calcio, chi s’innamora del bel gioco e di atleti superiori alla media, chi gode nel vedere finte, dribbling, geometrie, velocità e gol spettacolari non può che dire GRAZIE agli atleti del Napoli, per aver scritto una pagina bellissima della storia del calcio nazionale. Uno scudetto strameritato, festeggiato ieri nel momento “giusto”, al termine di una galoppata unica e irripetibile.

Complimenti al Napoli campione! Ma nello stesso tempo zero in pagella alle altre componenti di quella che – agli occhi del mondo intero – è stata una autentica sceneggiata partenopea. Ad essere bocciati senza nemmeno “esami di riparazione a settembre” è innanzitutto la società Napoli, presieduta da Aurelio De Laurentis. Le immotivate e indebite pressioni esercitate sugli organi istituzionali del territorio, al fine di spostare il derby con la Salernitana dal sabato alla domenica al solo fine di poter girare il docu-film celebrativo del terzo scudetto, sono finite anche sui giornali inglesi (ricordate la prima pagina del Guardian?), oltre che in mondovisione con più di 200 milioni di telespettatori. A ciò si aggiunge la mancanza completa di rispetto verso l’avversario – la Salernitana – che non solo non è stata coinvolta in tutta l’organizzazione della partita e del suo differimento, ma che è stata accolta in terra napoletana come peggio non poteva essere.

Bocciata è la Prefettura di Napoli, che ha addirittura coniato una nuova fattispecie giuridica – tale “necessità pubblica” – per giustificare lo spostamento di ben tre partite del campionato di serie A per consentire un’ipotetica festa anticipata (cosa che in realtà non è accaduta), circostanza questa che al contrario delle dichiarazioni in conferenza stampa dello stesso prefetto, ha comportato un aumento notevole di spesa in termini di servizio d’ordine pubblico. Ordine pubblico che è andato a farsi benedire ieri sera e la notte scorsa, quando in città si è scatenato l’inferno, con un bollettino di guerra che parla di un morto e 203 feriti, di cui molti gravi.

Bocciati sono i media napoletani, per il vergognoso turpiloquio perpetrato nei confronti della Salernitana (rea di non essersi “scansata” allo stadio di Fuorigrotta per consentire il festeggiamento anticipato al Napoli) e dei suoi tifosi (rei di aver atteso la squadra granata allo stadio Arechi, di ritorno da Napoli, per festeggiare il punto conquistato in trasferta, l’eurogol di Boulaye Dia e l’ulteriore passo verso la tanto attesa salvezza). Ma non solo. Addirittura è stata fatta passare la linea del “non gradimento” ad avere in città giornalisti del Nord in occasione dei festeggiamenti di ieri sera, tanto è vero che molte firme nazionali, tra cui Marino Bartoletti ad esempio, che ha postato la sua amarezza sul suo profilo Facebook.

Ed infine bocciata è anche la tifoseria napoletana che ha perso una clamorosa occasione di affrancarsi dall’immagine che ha e di maturare. Le offese, le minacce, le volgarità vomitate addosso alla tifoseria salernitana rimangono scolpite nel marmo come uno dei punti più bassi mai toccati dalla torcida azzurra.

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