La Salernitana vista ieri sera a Genova aveva assonanze con la squadra che scese in campo al Marassi il 09 maggio con i blucerchiati : una squadra stanca, in parte demotivata e confusionaria che ha lasciato ampi spazi ai doriani che hanno subito pensato a fare goal per trovarsi in vantaggio. Lo sapevano che questo li avrebbe caricati per il resto della gara. Superflui a mio avviso sono stati gli episodi gia’ visti dello strattonare gli avversari e del gettarsi a terra. Certo i goal dei genovesi sono stati determinati anche da errori come sempre della difesa della Salernitana, certo il mese di incertezza tra ricorsi e tribunali vari ha giocato molto sulla psiche dei calciatori ma tutto ci si aspettava tranne che rivedere la stessa squadra demotivata, confusionaria e già in vacanza del 09 maggio scorso. Le parole di Marino facevano ben sperare che la Salernitana facesse un primo tempo grintoso e portasse a casa almeno un pareggio. Ma così non è stato. I calciatori sono stati inguardabili. Un bel quattro meritato a tutti; solo Amatucci Christensen, Carrozza, Lochoshvilisi salvano. Un plauso a Cerri per il tentativo in porta non riuscito, purtroppo unico ma dimostra che forse il 20 giugno a Salerno potremo contare su di lui. Che forse “si è sbloccato”. Un 2 a Tongya, credo che sia più un giocatore da rugby e sperovche il prossimo anno sia fuori dai colori granata. È inguardabile. Così come Simy, mentalmente assente. Un arbitraggio nella norma quello di Aureliano. Un plauso ai tifosi presenti. Il 20 giugno come i più gridano forte: Salerno dovrà essere una bolgia, l’Arechi dovrà essere una bolgia. Bisogna caricare psicologicamente i giocatori granata. Solo una vittoria con 2 o più goal ci salverà dalla Lega Pro. In città saranno 5 giorni di passione..Tutta Salerno lo pensa.

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