Di Giovanni Di Domenico
La Corte d’Appello della FIGC ha inflitto una squalifica di 12 mesi a Claudio Lotito e 200mila euro di multa alla Lazio in merito al caso tamponi. Inizialmente la Procura Federale aveva inibito l’imprenditore romano per 7 mesi e sanzionato la società biancoceleste con un’ammenda di 150mila euro. La Corte d’Appello, dunque, ha accolto in parte il reclamo della Procura Federale, respingendo quello presentato da Lotito e dai due medici sociali Ivo Pulcini e Fabio Rodia.
Il legale di fiducia del club Gian Michele Gentile, che aveva chiesto l’assoluzione, ha espresso tutta la sua amarezza ai microfoni dell’ANSA: “La sentenza ha causato un inasprimento ancora maggiore in Claudio Lotito nel ritenersi vittima di un’ingiustizia. Il presidente considera questa costruzione accusatoria nei suoi confronti assolutamente infondata. Sinceramente non me l’aspettavo. La questione era molto delicata e secondo noi molto chiara. Aspettiamo le motivazioni, ma vogliamo l’assoluzione e quindi andremo avanti, ricorrendo al Collegio di Garanzia e se necessario abbiamo anche il Tar, non è una cosa semplice e che finisce qui. Le cariche? Non decadrebbero comunque oggi, in base allo statuto bisogna attendere una sentenza definitiva e qui siamo ancora al secondo grado. Quando ci sarà una sentenza definitiva e dovessero confermare 12 mesi, a quel punto bisognerà vedere se l’ultima sentenza passata in giudicato a carico di Lotito risale agli ultimi dieci anni a cominciare il conteggio dalla data di pubblicazione della sentenza attuale”.