Siamo di nuovo al rush finale delle operazioni di calciomercato per le formazioni di A e di B, ma in casa Salernitana tutto tace. O quasi. Se non fosse stato per i due “squilli” legati agli arrivi in granata di Ramzi Aya e Felipe Curcio (due buoni elementi di categoria) e l’addio “nascosto” di Moses Odjer, il tracciato sarebbe completamente piatto. In città, nei ritrovi dei tifosi salernitani, da giorni non si fa che rendere merito a questo allenatore che nonostante le tante difficoltà, gli infortuni, la sfortuna e qualche “difetto di comunicazione” con i vertici della società, è riuscito a compiere un miracolo sportivo, portando la Salernitana al quarto posto in classifica. Ma allo stesso tempo non ci si può non soffermare sull’ennesimo comportamento “ambiguo” della proprietà in materia di programmazione. Sembra quasi di assistere al copione dello scorso anno, quando il mercato di gennaio si chiuse con un nulla di fatto, ad eccezione del “colpo” Calaiò (315mila euro per un calciatore che si sarebbe ritirato dal calcio giocato nel giro di 5 mesi). Stavolta non ci sarà – per fortuna – nemmeno il colpo dell’ultim’ora perchè sono già state diffuse “voci incontrollate” per le quali “la rosa risulta completa, anzi occorre sfoltirla e che si è fatto l’ennesimo sforzo economico per trattenere i migliori elementi della rosa, oggetto di numerose (?) richieste da parte di altre società”. Se non ci saranno novità clamorose in zona “Minala”, sarà la conferma definitiva della “non volontà” di consentire ai tifosi innamorati della maglia di poter sognare.

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