Assistere alla cessione “possibile” della Salernitana equivale ad un percorso tortuoso all’interno di un girone dantesco. Può accadere tutto ed il contrario di tutto, almeno degli occhi di noi spettatori “passivi”. In realtà, i giochi sono già fatti e lo sanno bene i protagonisti di quello che è diventato per i media nazionali e non solo un “teatrino” all’italiana. Almeno a teatro ci sono attori e spettatori, ognuno con il proprio ruolo. Qui invece gli spettatori sono – alias i tifosi – sono le “vittime” sacrificali di un gioco al massacro, voluto esclusivamente per guadagnare posizioni nel risiko geopolitico interno al palazzo del calcio. Quando tutte le componenti del mondo Salernitana se ne saranno resi conto (tifoseria, stampa, istituzioni) allora il quadro avrà tinte forti e non più “ombre”.
Fermo restando che tutto ciò che diciamo ora è frutto del classico lavoro giornalistico, basato soprattutto su quelle che sono le fonti confidenziali (e non quelle ufficiali, che si limitano a note stampa di facciata, come giusto che sia in questa fase), le indiscrezioni sulla cessione della Salernitana restano le stesse di 48 ore fa. In testa c’è sempre il gruppo Implenia – forte anche della benedizione del governatore De Luca – che fino a questo momento non ha smentito in modo pubblico ogni forma di trattativa esistente o presunta. Il nodo qui è la cifra dell’accordo, con gli svizzeri pronti a versare 25 milioni di euro a fronte di una richiesta che continua ad essere di 40. Subito dopo c’è il colosso americano, un brand importante degli States che si è riaffacciato alla ribalta dopo il suo sondaggio italiano dello scorso febbraio 2020. Ma anche qui solo indiscrezioni e nulla ancora di concreto. Di certo a partire da oggi (e con l’incognita rappresentata dall’approvazione del bilancio da parte degli attuali soci della Salernitana) inizia il nuovo conto alla rovescia per presentare offerte irrevocabili. Ovviamente il tutto al netto di eventuali intoppi da parte dei due trustee o dei disponenti il trust (leggasi Lotizo e Mezzaroma) che potrebbero rimescolare per l’ennesima volta le carte in tavola. Più che mai è il caso di dire… attendere prego!