di Vanni Vignes
A volte i sogni si realizzano. A volte restano tali. Lo squadrone granata – quello operaio targato Castori – nonostante ” i difetti di fabbrica” continua a macinare punti su punti, gettando il cuore oltre ogni ostacolo, anche oltre la più fervida immaginazione dei tifosi incalliti. Oggi al Penzo di Venezia, la Salernitana si conferma prima della classe, offrendo una prestazione ancora una volta cinica e spietata. La vittoria è arrivata grazie ad una magia di Anderson e ad un suo gol di rapina dopo un palo colpito da Tutino. E basta così, perchè sul taccuino i giornalisti hanno potuto annotare poco altro in termini offensivi. Per lo più il pallino del gioco – almeno nella prima mezz’ora – lo ha avuto il Venezia, supremazia sterile ovviamente. Poi l’uno-due del brasiliano che ha indirizzato la partita verso un finale scontato.
VENEZIA (4-3-1-2): Lezzerini; Mazzocchi, Ceccaroni, Svoboda, Felicioli (31′ st Crngoj); Fiordilino, Taugourdeau (7′ st Karlssonn), Bjarkason; Aramu (7′ st Johnsen); Forte, Bocalon (7′ st Di Mariano). A disposizione: Pomini, Ferrarini, Molinaro, Vacca, Capello, Modolo, Rossi, St. Clair, Allenatore: Bertolini (Zanetti squalificato)
SALERNITANA (3-5-2): Belec; Gyomber, Aya, Mantovani; Casasola, Capezzi (42′ st Cicerelli), Di Tacchio, Anderson (23′ st Kupisz), Lopez (23′ st Veseli); Tutino (39′ st Schiavone), Djuric (42′ st Giannetti). A disposizione: Adamonis, Gondo, Cicerelli, Karo, Iannoni, Barone, Bogdan, Antonucci. Allenatore: Castori
ARBITRO: Pairetto di Nichelino (assistenti: Tardino e Lombardo – IV uomo: Prontera)
RETI: 34′ pt, 38′ pt Anderson (S), 45′ st Crngoj (V)
NOTE. Ammoniti: Di Tacchio (S), Lopez (S), Bjarkason (V), dalla panchina Berolini (V). Angoli: 8-2. Recupero: 0′ pt – 4′ st