di Giuseppe Barbato

Ochoa 7: è tornato Memo formato Memo, sul gol di Gudmundsson non può nulla ma il resto del primo tempo basta e avanza. Oggi positivo anche nelle uscite

Lovato 5,5: affrontare Malinovskyi e Gudmundsson che si alternano nella sua zona non è semplice, tiene la sua zona e se la cava senza grosse sbavature. Esce per infortunio (64° Ikwuemesi 6: non si capisce dove debba muoversi e con quali compiti però dimostra impegno, anche superiore rispetto alle sue qualità specifiche)

Gyomber 5: due sganciamenti suoi costano caro in occasione dei gol del Genoa, nel secondo tempo non ha compiti operativi

Pirola 5: il primo tempo è lo stesso dei compagni di reparto, nessuna cosa positiva da segnalare. Nel secondo tempo si sgancia un pochettino, poi arretra e rimane inoperoso

Mazzocchi 5: difensivamente lascia tanto spazio a Martin e non dà necessaria copertura sugli sganciamenti di Malinkovsyi. In attacco nel secondo tempo è quello più propositivo, almeno per numero di giocate. Nei fatti mette troppe volte la testa sotto e corre contro gli avversari

Maggiore 4: basterebbe il giallo preso per descrivere il suo incontro. Una versione calciatore di Balto: sa soltanto quello che non è (64° Łęgowski 5: si è visto pochissimo, tante corse ma rimane imbrigliato nel confuso assalto dell’ultima mezz’ora)

Coulibaly 4,5: inizio da incubo nelle due situazioni da corner, con due grossi errori su due. Col pallone perde sempre il tempo di gioco, in copertura fa qualcosina ma troppo poco

Bradaric 5: più ordinato rispetto a Mazzocchi in fase difensiva, però sempre timido in fase di spinta (46° Sambia 6: soffre della stessa sindrome di Bradaric, è sempre un po’ intimorito quando deve giocare ed è un peccato perché il suo posizionamento garantisce ampiezza e movimenti validi ai compagni)

Candreva 6: gli unici spunti di qualità e intelligenza del primo tempo sono suoi, sostituito senza una motivazione chiara (46° Bohinen 5,5: riesce a dare ordine e una base di possesso ragionato, finché la Salernitana cerca di farlo. Interessanti anche dei movimenti a occupare l’area. Perde smalto col passare dei minuti)

Cabral 5,5: meno egoista rispetto alle altre uscite, per il resto assorbito dall’inesistenze manovra offensiva del primo tempo. Nella ripresa, seppur vicino a Dia, sparisce col passare dei minuti (80° Tchaouna s.v.)

Dia 5,5: non avere mai un pallone giocabile, mai un movimento, mai un compagno con cui interagire lo condiziona tantissimo. L’errore pesa una tonnellata per uno già gravato di tutto il destino della squadra

All. Inzaghi s.v.: è difficile dare un voto a una squadra che non aveva una situazione codificata, un concetto di gioco con e senza palla. Questa è la Salernitana vista al Ferraris

Genoa (3-4-3): Martinez 6; Dragusin 6,5, Bani 5,5 (54° De Winter 6), Vazquez 6,5; Sabelli 7 (93° Vogliacco s.v.), Frendrup 7, Badelj 7 (58° Strootman), Martin 6; Malinovskyi 6,5 (58° Kutlu), Retegui 6 (46° Ekuban), Gudmusson 7,5. All. Gilardino 6

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