Descrivere a parole l’emozione che abbiamo provato ieri sera a Capaccio è praticamente difficile. Non è stata la classica serata a tema Salernitana in cui si narravano gli eventi incentrando tutto sulle partite, i risultati o il calciomercato. Lo staff e gli organizzatori, con a capo uno straordinario Antonio Di Filippo, sono andati molto oltre. Perchè Salerno e la maglia granata possono contare su una passione fuori dal comune, da studiare davvero a livello sociologico. E così giornalisti, esponenti del mondo politico, vecchie glorie, attuali rappresentanti e professionisti si sono ritrovati su un palco per parlare di questo sentimento irrazionale, di quell’amore folle che spinge ogni singolo tifoso a legare lo stato d’animo e l’umore di una intera settimana al risultato della squadra del cuore. Si è parlato di tutto, con le lacrime agli occhi e la pelle d’oca. Dalla serata del 31 dicembre scorso, quando decine di migliaia di persone erano incollate al cellulare in attesa di novità sul futuro del club, al 22 maggio 2022, con lo 0-4 che poteva trasformarsi in un incubo prima del boato liberatorio e dell’esplosione di gioia di oltre 30000 spettatori. E ancora. Il Vianema, Agostino Di Bartolomei, la contestazione a Lagonegro, i 25mila dell’Olimpico per una semifinale playoff di C e un video celebrativo finale che ha fatto versare lacrime anche a chi, solitamente, vive l’evento sportivo con minor trasporto emotivo.
L’evento, ribattezzato “Senza tempo, senza fine: la Salernitana” si è tenuto a Capaccio, in una piazza stracolma. C’erano tanti esponenti della curva Sud Siberiano, tifosi storici, il Centro di Coordinamento capeggiato dal presidente Riccardo Santoro e bambini interamente bardati di granata. La serata, moderata dal giornalista Marcello Festa, si è aperta con le parole di un emozionatissimo Di Filippo: “Consentitemi di manifestare la mia gioia. Poter parlare di Salernitana nella mia Capaccio, con la presenza di amici e tifosi provenienti da ogni parte della città e dalla provincia, è un orgoglio smisurato. Ho visto centinaia e centinaia di persone che non si conoscono tra di loro, ma alle quali mi legano aneddoti e ricordi di vario genere. Capaccio è un feudo granata, mi preme ringraziare tutto lo staff che ha lavorato alacremente affinché potessimo organizzare una serata così ricca di momenti emozionanti. Qui vedo gente che è ripartita dalla D, dalla C2, che ha accompagnato il cammino della Salernitana quando per tutti sarebbe stato più semplice mollare. Noi invece siamo quelli che amano visceralmente, che sono orgogliosi della proprie radici, che piangono se vedono un bambino che indossa la maglia della Salernitana. Ciascuno di noi deve essere fiero di amare Salerno e la Salernitana, tutti possono essere determinanti e dare un contributo. Spero che possiate cogliere il significato profondo di questo convegno”. Il giornalista Dario Cioffi ha poi fatto un’analisi a 360° rimarcando quanto sia “anomalo sorprendersi di ciò che per noi è normale. Vedere 7000 persone a Roma che cantano sullo 0-3 e con l’incombente rischio fallimento è un qualcosa che certifica lo strapotere di una tifoseria che sa creare un clima magico e che ha pochi eguali per davvero. Come dimenticare il senso d’angoscia lo scorso Capodanno, quando eravamo fisicamente a tavola ma mentalmente proiettati ad un cambio in società che avrebbe evitato il fallimento. E’ un qualcosa di irrazionale, che non si può spiegare a parole”.
E mentre in sottofondo si ascoltavano tanti brani significativi che hanno accompagnato fedelmente i momenti principali della recente storia granata, hanno preso parola tanti professionisti che hanno dato un contributo notevole. Dall’avvocato Michele Tedesco all’indimenticato Arturo Di Napoli passando per il figlio del grande bomber Margiotta e per altre vecchie glorie come mister Marino e Roberto Cardinale. La Salernitana attuale era rappresentata dall’amministratore delegato Maurizio Milan che, con parole al miele, ha strappato applausi al pubblico presente: “I calciatori passano, ma ciò che fa la differenza è la simbiosi e la chimica tra squadra e tifoseria. Ho avuto modo di capire subito quanto la tradizione fosse importante per voi, è bastato passeggiare sul prato del Vestuti per respirare un clima positivo e ricco di fascino. Lo stesso che percepisco all’Arechi quando lo stadio ci spinge. Mi preme ringraziare gli 8000 abbonati che ci hanno dato fiducia, ma anche quelle persone che ci sostengono in modo diverso e che sanno darci una carica importante anche solo con una chiacchierata per strada. Ciascun tifoso è fondamentale per raggiungere i traguardi, serate come queste accelerano il nostro percorso di crescita. Vogliamo portare Salerno oltre i confini nazionali, i sacrifici economici sono notevoli ma vedere bambini con la maglia granata addosso ci ripaga di tutto e ci fa sentire orgogliosi”. Non è passata inosservata nemmeno la presenza di Rocco Olivieri e di Salvatore Esposito Venturini, autore di un brano interamente dedicato alla Salernitana che sta riscuotendo enorme successo e che, chissà, un giorno potremmo ascoltare all’Arechi in concomitanza con una partita casalinga della nostra squadra del cuore. Un plauso, dunque, ad Antonio Di Filippo, al Sindaco Franco Alfieri che ha creduto nell’iniziativa, agli ospiti intervenuti, ai tantissimi tifosi arrivati da Salerno (e ringraziati con un bellissimo striscione), ai giovani che hanno intrattenuto i presenti con spettacoli di danza, al Centro di Coordinamento, a tutti coloro che hanno saputo emozionarci…emozionandosi. Senza tempo, senza fine…semplicemente LA SALERNITANA!