Due squadre in vacanza, per motivi diversi, e con pochissimi stimoli danno vita a un match di Serie A nella forma e balneare nella sostanza. Il Milan conduce per inerzia con due reti nel primo tempo che sembrano chiudere il discorso. La Salernitana si impegna, come sempre, e non conclude una sola azione di livello, per un’ora. Poi segna Simy la partita prende una piega surreale fino all’inverosimile 3-3 finale. Testa all’anno prossimo, per entrambe. Le uniche cose emozionanti sono gli addii di Pioli, Kjær, Mirante e Giroud al mondo rossonero.

Inizio forte di marca rossonera che nei primi minuti si affaccia pericolosamente dalle parti di Fiorillo con Rafa Leao e Pulisic pericolosi. Il portiere granata realizza tre parate nei primi dieci minuti, sebbene non con un grande coefficiente di difficoltà. Dopo questo inizio arrembante i ritmi calano e la partita non dà spunti: il Milan controlla a ritmi bassi, la Salernitana prova a ripartire ma con troppi pochi uomini. Nulla da segnalare fino al 22°, quando Fiorillo in uscita alta si fa sfuggire la sfera. Leao è lì vicino e insacca a porta vuota. Cinque minuti dopo i rossoneri raddoppiano con l’uomo più atteso: Giroud. Corner dalla sinistra, il francese anticipa Gyomber a centro area e in girata bassa insacca. Nuova chance d’angolo per Tomori al 32°: anticipo sul primo palo dell’inglese di testa, Fiorillo è attento.

La Salernitana non c’è, non tanto come impegno ma per la qualità che è troppo bassa per imbastire più di di due passaggi. Tutto troppo facile per i rossoneri, al 39° arriva anche il 3-0 con Theo ma viene annullato per un precedente offside di Leao. L’unica ripartenza è il 40°, ben condotta da Tchaouna che lancia Candreva: il suo diagonale è ribattuto da Calabria. Il primo tempo si chiude con due buone chance per il Milan: la prima con Theo, la seconda con Gabbia. In entrambe le circostanze è bravo Fiorillo. La ripresa si apre con l’esplosione di tifo degli ultras rossoneri, dopo 45° di silenzio. Poche note di cronaca. Una discesa di Leao, che sbaglia il passaggio a rimorchio per Pulisic, e la prima vera occasione granata: ripartenza avviata da Zanoli e condotta da Candreva che arriva fino al limite dell’area e calcia. Il suo destro pericoloso sfiora la traversa. Il primo giallo della partita giunge al 51°: lo prende Pierozzi.

Intorno all’ora di gioco arrivano i primi cambi da entrambe le parti, con gli ingressi di Adli, Caldara, Simy e Vignato, e due conclusioni di Pierozzi e Tchaouna, nate da una punizione battuta da Sambia. Il gol della bandiera giunge al 64°: corner teso di Sambia nell’area piccola e Simy anticipa Mirante che sbaglia completamente posizione. Una partita morta incredibilmente si accende: la Salernitana finalmente attacca seriamente e con Simy ha un’altra buona chance, Mirante toglie la palla dall’incrocio. Il Milan ha bisogno di qualche minuto per ridestarsi: la prima azione è al 72°, con un diagonale di Giroud bloccato da Fiorillo. Al 75° entra Pellegrino per Gyomber. Due minuti dopo arriva il terzo gol rossonero con Calabria, che si inserisce in area senza che Vignato lo segua. Pasalidis prova a intervenire ma è tardi. Subito dopo Pierozzi prova a replicare il gol segnato alla Juve ma sfiora l’incrocio.

Ultimo giro di cambi per Colantuono con l’ingresso di Łęgowski e Sfait, nessuna passerella per i giovani della Primavera. Pioli conclude le sue mosse concedendo le passerelle a Giroud, Mirante e Kjær, con relativa standing ovation di San Siro. A subentrare tra i pali Lapo Nava, figlio d’arte, all’esordio in Serie A. Nel mezzo c’è lo splendido gol di Sambia che fa uno slalom tra i difensori rossoneri e trova un gran diagonale. E pochi minuti dopo il pareggio di Simy: Tchaouna si incunea in area e trova il diagonale, Nava respinge e Simy segna su tap-in. L’ultima chance è del Milan: punizione tesa sulla destra, sul flipper la palla giunge a Caldara che non riesce a inquadrarla verso la porta. Finisce qua

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